A cura della Redazione

Un nuovo scandalo nel quadro dell’abusivismo dilagante a Pompei è scoppiato nella giornata di oggi (4 gennaio) a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza, che ha portato alla scoperta di 13 capannoni industriali abusivi realizzati su un fondo agricolo di 3 mila e 6 cento metri quadrati, sito in via Spinelli.

Alla grave illegalità di ordine urbanistico si annette quella ancora più grave connessa al tentativo di reato ambientale, fortunatamente sventato dai finanzieri che hanno rinvenuto all’interno dei capannoni rifiuti speciale per oltre 6mila tonnellate. Si tratta di 11.500 balle di materiale tra carta, cartone, pellami, stracci di indumenti e scarti di lavorazione tessile. Il tutto altamente infiammabile e situato nelle vicinanze del centro abitato. 

Per l’enorme deposito abusivo (fino ad oggi non notato da nessuno) non esiste alcuna autorizzazione amministrativa né di prevenzione incendi rilasciata dal competente ufficio provinciale. Il Comando dei Vigili Urbani di Pompei, appena appreso dalla stampa dell’accertamento dalla Guardia di Finanza, ha tempestivamente offerto al Comando Provinciale di Napoli la sua collaborazione ma per il momento non è stato coinvolto negli accertamenti conseguenti all’operazione che ha portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di tre soggetti (non pregiudicati) ritenuti responsabili mentre sono stati messi sotto sequestro i 13 capannoni. 

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