A cura della Redazione

L’iniziativa (peraltro positiva nelle intenzioni) del presidente del Consiglio comunale Franco Gallo di convocare direttamente la terza commissione consiliare, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso riguardo alla trasparenza di rapporti tra esecutivo comunale e presidenza del Consiglio da una parte, e consiglieri comunali delle varie commissioni dall'altro. I primi malumori sono insorti il mese scorso, quando l’esecutivo non ha recepito le indicazioni delle commissioni in tema di tariffe della tassa di soggiorno.

Lo poteva fare ma la risoluzione ha assunto un profilo ad alcuni apparso arrogante. I malumori si sono poi acuiti recentemente sull’esenzione del day-house che rientrava tra le ipotesi della tassa di soggiorno, appena licenziata dal Consiglio comunale. Nella discussione a riguardo (sempre nel corso della prima commissione) qualcuno ha adombrato l’ipotesi (evidentemente informata) che la proposta di emendamento al regolamento della tassa turistica sia dovuta alla disponibilità diretta palesata dal primo cittadino nel corso di un incontro con i rappresentanti degli albergatori. E’ scattata pertanto l’iniziativa unitaria di convocarli in sede di commissione per vagliare le loro argomentazioni prima di decidere in merito.

A questo punto è apparso evidente che si prefigura una sorta di regia esterna ai lavori delle commissioni anche se (è opportuno precisarlo) non è sempre lo stesso soggetto ma vige una specie di rotazione: la prima volta è un consigliere autorevole a fare pressioni sul presidente della prima commissione, altra volta il sindaco. In quest'ultimo caso sembra essere stato il presidente del Consiglio a sostituirsi al presidente della terza commissione nel convocare una riunione preliminare al Consiglio comunale per la delibera sui consueti debiti fuori bilancio.

Il rispetto delle regole è il fondamento della democrazia. Esistono vari organismi autonomi dell’Amministrazione comunale proprio perché diverse sono le funzioni: di orientamento politico, di esecuzione e di controllo. Se uno o più soggetti, anche se autorevoli e se sono mossi dalle migliori intenzioni, si sostituiscono agli altri non si può più parlare di democrazia ma è dittatura (la definizione è forte ma rende bene il concetto).

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