A cura della Redazione

Il sindaco di Pompei Pietro Amitrano oramai non può più indugiare sugli avvicendamenti nella sua giunta amministrativa. Il primo a farsi sentire è stato il consigliere comunale Mario Estatico, assente nella recente riunione di maggioranza e nelle due convocazioni dell’ultimo Consiglio comunale, che ha rilasciato una ferma dichiarazione di protesta per il suo atteggiamento dilatorio a riguardo.

«La condanna penale in primo grado dell'assessore Antonio Coppola, che sul piano umano mi ha molto rattristato, mi obbliga ad un chiarimento doveroso nei confronti dei miei elettori e di tutti i cittadini pompeiani - esordisce Estatico -. La sua nomina è stata decisa esclusivamente dal sindaco di Pompei e da me sempre avversata in quanto non condivisa. L’ho ritenuta inadeguata ed inopportuna fin dal primo momento perché il signor Coppola, originario di Castellammare di Stabia, non ha alcun legame con la nostra città - ha spiegato -. Coppola non ha partecipato al lungo percorso di confronto ed elaborazione di programma con il quale il movimento civico, a cui appartengo e di cui sono espressione, si è presentato agli elettori pompeiani, incassando un considerevole consenso di voti». Ha concluso Estatico, augurandosi di poter contribuire, nel rispetto delle prerogative proprie del sindaco di Pompei, all'individuazione di un assessore, ben radicato nel territorio, che sappia promuovere gli interessi e i valori della città di Pompei.

Alla fine Mario Estatico preme per far entrare nell’esecutivo pompeiano Annalisa Ramunno, commercialista che ha fatto parte della sua stessa lista civica conseguendo un risultato in termini di voti superiore a quello di Coppola. A questo punto c’è da chiedersi: Amitrano perché indugia? Molti ritengono, nell’ambito della sua stessa maggioranza, che teme che la porta dell’esecutivo, una volta aperta, diventi una sliding door senza più controlli.

Difatti già è partita la richiesta di avvicendamento dei due azzurri (si può dire?) Di Martino e Perillo. Successivamente si potrebbe registrare sul piano amministrativo la conseguenza (in termini di poltrone da occupare) di un bilancio elettorale non positivo per i colori ufficiali della maggioranza. Alla fine, in ogni caso, dovrebbe partire una fase di aggiustamenti interni che non dovrebbe portare a grandi scossoni perché, a parte qualche comprensibile fibrillazione, i consiglieri di maggioranza hanno recentemente dichiarato, tramite Bartolo Martire, la loro compattezza a sostegno del primo cittadino. Qualcuno ha fatto notare che la dichiarazione di sostegno non portava la firma dei componenti di maggioranza, ma questo è solo un dettaglio.

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