A cura della Redazione

Trascorrere una magica serata tra Golfo di Napoli e Vesuvio ed in prossimità di Villa dei Misteri, una delle perle del Parco Archeologico di Pompei con le sue pareti affrescate su cui ancora s’interrogano gli scienziati riguardo al misterioso significato dei riti d’iniziazione delle vergini pompeiane alla via matrimoniale. Vestire le stesse toghe (di duemila anni fa), assaporare gli stessi cibi, creati sulla base delle ricette tradizionali con i prodotti tipici del territorio, respirare la medesima atmosfera di un tempo, carica di fascino e di mistero. Respirare la brezza che sale da mare verso la sommità del Vesuvio, negli ampi terrazzi e nel giardino incantato del ristorante Tiberius, eretto sulla collina di Pompei.

Riuscirà tutto questo a riportare l’ospite nella dimensione “antica e suggestiva” di una cultura che è stata gelosamente celata, per sedici secoli, nello scrigno della storia fatto di lapilli e dalla cenere del Vesuvio? E’ questa la scommessa che ha fatto un team di imprenditori dell’accoglienza turistica, dell’abbigliamento d’epoca e soprattutto del food e del service nell’offerta di un’emozione irripetibile a turisti e visitatori presenti sul territorio pompeiano, che prenotando per l’iniziativa saranno ripagati con un’emozione destinata ad occupare uno spazio privilegiato nella memoria della visita dell’Antica Pompei.

Dalle uova al garum e alla ricotta con aglio, miele e spezie, dal pasticcio di olive al tortino di ortighe, dal rustico di carne al polipo in salsa rossa, dalla pasta mista ai molluschi e crostacei al filetto di maiale in crosta di mandorle. Il tutto accompagnato con Lacryma Christi e Mulsum. Alla fine è il momento del dolce: la famosa cassata di Oplontis, i mustaccioli al vincotto ed i crostini con miele e formaggio.

Una festa del palato accompagnata da rituali sacri, musica e danza. L’oratoria colta, dedicata al racconto dei costumi romani ma soprattutto al cibo che ha fatto la fortuna della dieta mediterranea, sarà del direttore artistico Marco Carli, che ispirandosi ai manuali dei vari Apicio, Columella, Plinio, Marziale e Cicerone ed ai quadri che allietano i triclini delle domus pompeiane, illustra i piaceri della mensa che assicurano il buon umore ed il benessere corporale.       

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