A cura della Redazione

Una moltitudine di genitori è salita oggi al primo piano di Palazzo de Fusco - sede del Comune di Pompei - per protestare sui presunti mancati finanziamenti che dovevano servire per la messa in sicurezza delle scuole cittadine. La notizia si è rivelata alla luce dei fatti una fake news, originata da informazioni imprecise, diffuse dal comunicato stampa di ieri della formazione politica “Alternativa Popolare”. La reazione immediata del Comune di Pompei è stata registrata nella conferenza stampa lampo (si fa per dire) del sindaco Pietro Amitrano, che è stata tenuta oggi (26 aprile) alle ore 13.30 a Palazzo de Fusco.

Amitrano ha minacciato querela nei confronti di chi si è reso responsabile di un inutile allarmismo. I motivi sono due. Il primo riguarda la natura dei finanziamenti richiesti, che attengono esclusivamente al rifacimento delle strade (anche se le pratiche sono in tutto quattro per l’importo di 5.220.000 euro).

«Le pratiche che riguardano le scuole sono state, invece, rivolte al MIUR e sono ancora in corso e prevedono l’importo complessivo di 6 milioni di euro di finanziamenti». Ha precisato l’architetto Gianfranco Marino, dirigente dell'UTC, presente alla conferenza stampa.

L’altra questione riguarda il motivo principale del mancato finanziamento da 5.220.000 euro. «Abbiamo cercato di sfruttare la prima occasione di finanziamento che si è presentata - ha spiegato Amitrano - ma è capitato purtroppo che sono stati preferiti trenta Comuni che avevano le finanze più dissestate delle nostre». E’ chiaro, ma non serviva su questo argomento la precisazione del sindaco, che la documentazione contabile comunale sotto esame era quella del 2017, per cui almeno sul versante del mancato finanziamento di oltre 5,2 milioni di euro non ha avuto alcuna conseguenza il flop del ritardo di bilanci 2018.

In positivo è stato registrato che è partita una nuova pratica di finanziamento con l’utilizzo di progetti e schemi contabili già redatti in precedenza. Questa volta la pratica è stata indirizzata alla Regione Campania. «Fusse che fusse la vorta bbona ?” E’ la domanda che si faceva in casi del genere il famoso attore Nino Manfredi.

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