A cura della Redazione

Denunce, interrogazioni, interviste al peperoncino rilasciate ai giornali locali. Ultimamente l’opposizione a Pompei ha fatto annullare la seduta di un Consiglio comunale perché non era stato affisso all’Albo Pretorio l’avviso di convocazione nei tempi prescritti dalla legge. Insomma è finalmente partita una serie d’interventi dentro e fuori dall’Assise comunale più puntuale, più agguerrita e soprattutto più informata da parte dei quattro moschettieri dell’opposizione, vale a dire i consiglieri comunali (anzi i capigruppo, dal momento che ognuno di loro ha abbracciato una bandiera diversa, ma sempre di centrodestra) Conforti, Esposito, La Mura e Robetti.

Cosa è successo? Come mai è stato deciso il cambio di passo a più di un anno dalla partenza dell’amministrazione comunale targata Amitrano? Sembrerebbe che la maggioranza (o, per meglio dire, una sua componente interna, che sarebbe riuscita ad imporre il suo punto di vista all’intero schieramento) non abbia tenuto fede al patto di “opposizione attenuata” che avrebbe previsto come contropartita (per la minoranza) il riconoscimento di una funzione di protagonismo per i quattro di opposizione, che se è vero che non hanno i numeri per incidere significativamente sulle decisioni che vengono prese di volta in volta in Consiglio comunale, è altrettanto vero che sono politici smaliziati, capaci di mettere i bastoni tra le ruote ad un calesse che in verità ha sinora ha proceduto a rilento su un percorso disseminato di insidie e trabocchetti.

Il fatto che i “quattro” si siano “ringalluzziti” proprio alla vigilia delle prime iniziative concrete che dovrebbero finalmente partire (quante volte abbiamo letto sui social l’annuncio del restyling di Piazza Schettino e la partenza a pieno regime del museo comunale?) come la sistemazione della Fonte Salutare ed il rifacimento del manto d’asfalto ad una decina di strade, fa presagire critiche e polemiche sull’operato dell’esecutivo targato Amitrano. Si tratta di iniziative che in democrazia non dovrebbero rappresentare un problema insormontabile se il ceto dirigente, col Comune di Pompei, riesce ad operare con professionalità avendo sempre la coscienza a posto.

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