A cura della Redazione

Teatralità pirotecnica made in Cina anche se nel contemporaneo l’arte ha un valore universale, se è vero che Pompei “è un luogo del contemporaneo”. Come ha dichiarato, nella presentazione, la direttrice ad interim del Parco Archeologico, Alfonsina Russo, richiamando il pensiero del suo predecessore Masimo Osanna, nell’Anfiteatro dell’Antica Pompei dove ha avuto luogo la spettacolare performance d’arte contemporanea “Explosion Studio”. Il suggestivo spettacolo pirotecnico firmato dall’artista Cai Guo-Qiang fornisce un codice di lettura di Pompei tra tragedia e miracolo culturale grazie ad un sapiente “gioco esplosivo” di polvere da sparo colorata, seguito da sagome di vita comune e culturale di Pompei che allusivamente emergono dalle fiamme.

In sintesi, Explosion Studio si è sviluppato in tre momenti: Il primo ha prodotto l’esibizione della tela della civiltà; Il secondo la fase del “Sospiro” nella sua ascesa e caduta; la terza fase riguarda la scoperta delle rovine archeologiche di Pompei, segni di una memoria di straordinaria importanza. La stessa polvere servirà nella creazione di parte delle opere che saranno in dialogo con le collezioni permanenti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) che verranno inaugurate venerdì 22 febbraio alle ore 16,30 nel corso della mostra “Nel vulcano, Cai Guo-Qiang a Pompei”. Sarà così allacciato uno spettacolare trait d’union fra la performance pompeiana ed il percorso creativo costruito all’Archeologico, insieme a quello secolare tra il popolo napoletano e quello cinese perché entrambi condividono la spettacolarità dei fuochi d'artificio, tant’è vero che le ditte che hanno montato l’installazione pirotecnici nell’Anfiteatro di Pompei erano locali.

L’invenzione della polvere da sparo a base di carbone di legna, nitrato di potassio e zolfo, è merito antico dei Cinesi, che la utilizzarono in primis per allietare le feste e i riti religiosi. Tradizione che è entrata ben presto nel cuore dei napoletani, senza contare la forte attrazione della cultura orientale per i napoletani.