A cura della Redazione

Il sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, ha decretato per l’assessore Annalisa Ramunno le deleghe alla Cultura e ai Beni culturali al posto di quelle preesistenti alla Sanità e all’Unesco. Con un secondo provvedimento, l’assessore Salvatore Perillo ha aggiunto alle precedenti deleghe quelle di Eventi e Turismo mentre all’assessore Raffaella Di Martino, con un terzo decreto, è stata ritirata la delega ai Beni Culturali (affidata alla Ramunno).

Chi ha parlato di un avvicendamento di poltrone nella giunta Amitrano, evidentemente si sbagliava dal momento che è stata registrata esclusivamente una rivisitazione delle deleghe allo scopo evidente di rendere più funzionante un esecutivo che, secondo il punto di vista del primo cittadino eletto dal corpo elettorale pompeiana, già funziona alla perfezione.

Alla fine le cose stanno dando ragione ad Amitrano, che si accinge al secondo giro di boa della sua Amministrazione senza alcun serio scossone nell’ambito della sua maggioranza, mentre l’opposizione non ha i numeri per dare un fastidio eccessivo.

Qualche incomprensione nell’ambito del maggior partito della coalizione è nata solo in occasione di un’esternazione del fratello del sindaco, che è stata presto chiarita facendo tornare il sereno, tanto che gli organici sia dell’esecutivo pompeiano che del Pd sono rimasti gli stessi anche se nel secondo caso quelli che comandano non erano stati eletti da nessuno.

Però è altrettanto vero che se nessuno si lamenta, perché cambiare... In conclusione bisogna anche rivedere le considerazioni che si fanno su Amitrano a proposito della sua scarsa esperienza politica perché bisogna ammettere che ha imparato bene la prima regola, che è la più importante: “non minacciare la poltrona degli alleati se vuoi tenere salda la tua”.