A cura della Redazione

Fumata bianca nei tempi di recupero per concordare l’intesa tra 10 liste civiche di diversa estrazione sociale ed orientamento politico nel candidare a sindaco di Pompei l’avvocato penalista Domenico Di Casola, che già ha avuto una breve esperienza politica come presidente del Consiglio Comunale ai tempi della Prima Repubblica.

“Dopo un’ampia e democratica discussione e nell’esclusivo interesse della Città di Pompei – si legge nel comunicato -, i gruppi politici “Alleati per Pompei”, rappresentato da Alberto Robetti; “I Pompeiani”, rappresentato da Alfonso Conforti; “Pompei nel futuro”, rappresentato da Raffale Savarese; “Pompei Sociale”, rappresentata da Vincenzo Del Gaudio; “Noi per Pompei”, rappresentato da Salvatore Onda; hanno deciso all’unanimità,  insieme ai gruppi “Area moderata”, rappresentata da Pasquale Avino; “Pompei Viva”, rappresenta da Pio Manzo; “Alternativa Pompeiana”, rappresentata da Giuseppe Sabini; “Pompei Arancione” rappresentata da Angelo Della Vecchia; e “Pompei Democratica” rappresentato da Giuseppe Scagliarini,  di sostenere la candidatura a sindaco di Domenico Di Casola, convinti della necessità di rinnovare totalmente la locale classe dirigente e di garantire alla nostra Città una proposta politica affidabile, concreta e che assicuri stabilità amministrativa per i prossimi anni”.

Fin qui il comunicato stampa congiunto delle 10 liste civiche che hanno formato una coalizione e che secondo le voci potrebbero aumentare d numero (fino a 3) nei prossimi giorni. Con lo stesso comunicato è stato anche annunciata una conferenza stampa che illustrerà le linee guida programmatiche della nascente “Coalizione Civica per  Pompei”.

Come è noto il secondo troncone di 5 liste civiche si era mosso alcuni giorni fa con l’indicazione di Di Casola. E’ seguito il confronto in cui il primo troncone era attestato sul nome di Robetti che ha generosamente fatto un passo indietro, agevolando la creazione di una vasta coalizione che fa emergere nuovi ambienti e generazioni sociali per rinnovare la classe politica di Pompei, che negli ultimi vent’anni non ha oggettivamente brillato.