Il maestro Andrea Bocelli e sua moglie Veronica Berti a Pompei.  Il noto cantante lirico, famoso in tutto il mondo, è stato ricevuto ieri, mercoledì 7 settembre, dal sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio a Palazzo de Fusco, insieme al presidente del Consiglio comunale Giuseppe La Marca.

 

L’occasione è stata la presentazione dell’opera dell’artista Nello Petrucci, che vive tra Pompei e New York, dal titolo “Chico Forti sono io”, dedicata all’ex produttore televisivo e velista italiano di Trento che nel 2000 è stato condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti d’America.

Il caso continua a suscitare un ampio dibattito in Italia, con un movimento di opinione schieratosi a favore dell’italiano. Della sua vicenda si sono occupati sia l’ex ministro Emma Bonino che l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ha annunciato che il governatore della Florida Ron De Santis ha accolto con riserva l’istanza di Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) con la possibilità di essere trasferito e scontare la pena nel nostro Paese.

Ieri a Palazzo de Fusco la giornalista di Quarto Grado (Rete 4) Francesca Carollo ha presentato la conferenza stampa a cui hanno partecipato Andrea Bocelli, Veronica Berti, Carmine Lo Sapio, Giovanni Forti, zio di Chico, Nello Petrucci, Giovanni Boccia, fondatore di Contemply Art, Marta Menegon, esperta d’arte. Presenti autorità politiche, civili, militari e religiose, associazione e stampa

Bocelli: “Do voce a chi voce ora non ne ha”

«Ritengo che la nostra città – ha dichiarato il sindaco Lo Sapio – debba sposare la causa di Chico Forti e far conoscere, attraverso i nostri canali di comunicazione, la storia di un italiano che da oltre 20 anni sconta ingiustamente una pena nelle carceri americane».

Poi ha preso la parola il maestro Bocelli. «Sono venuto a conoscenza della storia di Chico Forti qualche anno fa e ho avuto la possibilità anche di andare a trovarlo nel carcere di Miami dove è detenuto. Mi sono reso conto che la sua persona sprigiona bontà e intelligenza. Ho deciso allora di impegnarmi in questa vicenda per obbedire anche ad un suggerimento di una grande donna, Madre Teresa di Calcutta, che disse “bisogna essere la voce degli uomini che non hanno voce”. E Chico Forti oggi non ha voce».

E’ intervenuto poi lo zio di Chico, Giovanni, apparso molto emozionato. «La vicenda di mio nipote è diventata politica. Io penso che si possa trovare una soluzione solo agendo politicamente. Bisogna che il Governo italiano compia un’azione forte per riportare Chico in Italia».

La lettera di Chico Forti indirizzata all’artista Nello Petrucci

L’artista Nello Petrucci ha letto la lettera che Chico gli ha inviato dal carcere: «Vi allego quanto buttato giù di pancia in una delle mie innumerevoli notti insonni: un abbraccio forte come il marmo, ma caldo come il sole. Ho conosciuto Nello attraverso il murales “L’attesa” realizzato durante l’ultima Arte Basel di Miami. Gli scrissi: “Se una fotografia vale mille parole, la tua opera è la Divina Commedia”. Da lì è scaturita una solida amicizia basata sulla reciproca stima. Quando con Veronica, Andrea e Gualtiero nacque il progetto “Chico sono io” la scelta dell’artista fu unica e immediata: Nello Petrucci. Nessuno di noi sapeva in realtà se Nello fosse anche uno scultore, ma nessuno di noi aveva il dubbio circa la sua versatilità e la capacità di esserlo».

E’ stata poi disvelata l’opera di Petrucci, una statua in marmo tutta bianca che raffigura Chico Forti. Resterà per qualche settimana a Pompei, per poi essere trasferita a Trento, città natale di Forti.

(Nella seconda foto, da sinistra Veronica Berti, Andrea Bocelli, la giornalista Francesca Carollo, il sindaco Carmine Lo Sapio, l'artista Nello Petrucci, lo zio di Chico Forti, Giovanni)

(Foto Press Pompei di Romeo Spera)