A cura della Redazione
«Benvenuti a Torre Annunziata città gemellata con La Ciotat (Francia)». E’ questo il cartello stradale che accoglie i “forestieri” in visita alla nostra città. Ma quanti torresi conoscono La Ciotat, una cittadina della Francia meridionale con la quale siamo gemellati ufficialmente dal 2006? Durante il mandato del sindaco Luigi Monaco, infatti, abbiamo accolto a Torre Annunziata una delegazione di La Ciotat guidata dall’allora (e ancora oggi) «maire» Patrick Boré. Mentre l’anno prima era stato il primo cittadino Francesco Maria Cucolo a recarsi in quel Comune francese. Situata nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, e precisamente nel dipartimento Bocche del Rodano, La Ciotat dista una trentina di chilometri da Marsiglia. Ed ha un territorio esteso più di quattro volte quello di Torre Annunziata, con una superficie di 31,5 kmq e una popolazione di circa 35 mila abitanti. Già nel Neolitico, 5 mila anni fa, c’era un insediamento umano. Poi, questa cittadina ha conosciuto la civiltà greca e romana e, nel 1429, è stata proclamata Comune. Nel XVI secolo vi fu un flusso immigratorio da Genova, nel 1622 vi si installarono importanti cantieri navali, nel 1720 scampò miracolosamente alla peste in Provenza perché proibì l’ingresso in città ai forestieri. Questo avvenimento storico è ricordato ogni anno con una grande festa durante la quale i cittadini indossano costumi dell’epoca. Qui fu girato dai fratelli Auguste e Louis Lumière, nel 1895, uno dei primi film della storia del cinema, «L’entrée d’un train en gare de La Ciotat (che tradotto significa «L’entrata di un treno nella stazione di La Ciotat», poi ripreso in versione comica nel film «Superfantozzi» con Paolo Villaggio). Proiettato l’anno seguente nell’Eden Théatre, il più antico cinematografo francese, proclamato quindici anni fa monumento storico. Sempre in questa città è nato, nel 1910, il popolare gioco di bocce francese, denominato «la pétanque». E, caso strano, a La Ciotat si parla anche un dialetto campano, quello di Procida ed Ischia, perché nostri corregionali vi immigrarono nel 1962. Ma La Ciotat ha altri punti in comune con noi. E’ una città costiera, ha un litorale lungo 20 chilometri, dei quali 6 di spiagge di sabbia e ciottoli, dove si alternano «calanques» (calette) e «falaises» (scogliere a picco sul mare), e di fronte alla sua costa c’è «l’Ile Verte» (l’Isola Verde), a dieci minuti di navetta dalla terra ferma. Vive sul turismo balneare, vi si praticano vela, surf, sci nautico, immersioni subacquee. E vi si trovano, come a Torre, scavi archeologici di epoca romana. Un’altra similarità con noi è rappresentata dalla presenza di cantieri navali all’avanguardia in Europa, anzi sono i primi nel nostro continente per riparazione e stazionamento di super yachts (ne può ospitare 500, di cui 300 a secco) da 2 mila tonnellate e 80 metri di lunghezza. Vi lavorano 600 operai qualificati, senza considerare l’indotto, e potrebbero essere un esempio positivo, da studiare e imitare, per la nostra cantieristica. La Ciotat è anche famosa per il suo festival storico (già citato) ad ottobre, per il salone nautico a marzo, per altri festival del jazz, di cortometraggi, di arte contemporanea e per il mercato notturno, in particolare di artigianto, che si svolgono durante l’estate. E, infine, ci sono la grande Place de la Liberté dove nel 1796 fu inaugurato il monumento ai Diritti dell’Uomo e del Cittadino, ed anche la splendida Place du 8 Mai 1945, che si apre verso il golfo con una suggestiva gradinata ad anfiteatro. E allora, se vi capiterà di essere in vacanza da quelle parti, visitatela. Se poi volete andarci proprio con l’intenzione di soggiornarvi, c’è l’aeroporto di Marsiglia a 57 chilometri, l’uscita autostradale più vicina è quella di Saint Cyr sur Mer a 8 chilometri, e in treno potete arrivare direttamente a La Ciotat. A proposito, una curiosità. Lo sapevate che fino al 1690, in questa città francese, si venerava... la Madonna della Neve? Ce lo ha rivelato, in una nostra intervista dell’aprile 2010, il maestro di judo e karate torrese Luca Fuscati, tra i promotori di uno scambio sportivo-culturale tra gli alunni del II Circolo Didattico “G. Siani” e una scolaresca di La Ciotat. Che dite, adesso conoscete meglio la nostra “gemella” francese? SALVATORE CARDONE