A cura della Redazione

“Mala semenza, un canto disperato di speranza”. E’ l’archeologo Antonio Varone a proporre una sintesi di accezione giornalistica dell’ultimo romanzo di Maria Elefante presentato ieri sera a Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata, nell’ambito degli eventi della Festa del 22 ottobre.

Un incontro dal carattere sobrio ed intimistico condotto con eleganza ed intensità da Massimo Corcione, con le incursioni teatrali di Rodolfo Medina (attore torrese di straordinaria bravura) e Tonia Porzio, accompagnati dal suono confidenziale della chitarra di Mimmo Vasta.

“Mala semenza” è una saga familiare ambientata in terra vesuviana dal dopoguerra in poi con protagoniste le donne e l’oltraggio senza fine e di qualsiasi natura alle quale vengono sottoposte. Una metafora che utilizza un elenco lunghissimo di brutture, di violenze, di soprusi. Mostruosità che hanno inquinato un territorio felicemente rigoglioso trasformandolo in luogo di sangue, delitti e morte. Ma Maria Elefante non chiude definitivamente il varco dell'auspicio, della fiducia. Lascia socchiusa una porta attraverso la quale accedere ad un campo da arare e seminare con granelli incontaminati. Quelli della speranza.

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