A cura della Redazione

Dall'1 novembre al 31 marzo l’orario di apertura dei siti archeologici vesuviani cambia. A Pompei si entra dalle 9,00 alle17,00 (ultimo ingresso 15,30), sabato e domenica l’apertura è alle ore ore 8,30. Per quanto riguarda gli altri siti di competenza del Parco Archeologico di Pompei, a Oplontis e Stabia si potrà accedere dalle 8.30 alle 17.00 (ultimo ingresso 15.30); a Boscoreale, dalle 8.30 - 18.30 (ultimo ingresso 17.00).

A Pompei sarà possibile effettuare un ampio spettro di visite, sempre a partire da giovedì 1 novembre. Sarà garantita, per l’intera giornata, l’apertura della Casa dei Ceii e dei Praedia di Giulia Felice e delle seguenti domus: Casa di Championnet;  Casa di Romolo e Remo; Casa di Trittolemo; Casa del Marinaio; Casa dei Vettii; Casa della Fontana Piccola; Casa del Principe di Napoli; Lupanare; Casa di Sirico; Casa dell’Orso Ferito; Casa dell’Efebo; Fullonica di Stephanus; Casa del Menandro; Casa del Criptoportico; Casa del Frutteto; Casa della Venere in conchiglia; Domus e Botteghe; Casa del Larario Fiorito; Villa dei Misteri.

Le novità sono rappresentate dalla Casa dei Ceii, celebre per le pitture con scene di ispirazione egizia, e dai Praedia di Giulia Felice, grande complesso residenziale con ampi spazi verdi, ricche decorazioni e un quartiere termale privato. La somus dei Ceii era chiusa da diversi anni, mentre i Praedia di Giulia Felice avevano riaperto dopo il restauro degli apparati decorativi.

Dopo gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza realizzati con il progetto “Italia per Pompei”, finanziato con fondi della Comunità Europea POR-FESR 2007 -2013, che già aveva interessato altre case delle Regio I e II, saranno nuovamente visitabili la grande scena di caccia con animali selvatici che orna la parete di fondo del giardino della Casa dei Ceii, paesaggi popolati di Pigmei e di animali tipici del Delta del Nilo raffigurati sulle pareti laterali attigue. Si tratta di soggetti che spesso ricorrono nella decorazione dei muri perimetrali dei giardini pompeiani al fine di ampliarrne la percezione delle dimensioni evocando al loro interno un’atmosfera idilliaca, dimostrando, nel contempo, un interesse specifico del proprietario della domus per il mondo egizio e per il culto di Iside, particolarmente diffuso a Pompei negli ultimi anni di vita della città.

Il grande affresco sarà tra poco restaurato in un sistema “a vista del pubblico”. Nella casa sarà riproposto parzialmente l’allestimento originario della dimora con il tavolo in marmo e la vera di pozzo nell’atrio, dove sono visibili il calco di un armadio e quello della porta di casa e nella cucina una piccola macina. La proprietà della domus è stata attribuita al magistrato Lucius Ceius Secundus, sulla base di una iscrizione elettorale del prospetto esterno della casa. La facciata della domus, con il suo rivestimento a riquadri in stucco bianco e l’alto portale coronato da capitelli cubici, è di origine sannitica. Al centro dell’atrio tetrastilo vi è la vasca dell’impluvio, realizzata con frammenti di anfore posti di taglio, secondo la tecnica greca.

Il grande complesso dei Praedia di Giulia Felice, sorto alla fine del I secolo a. C. dall’accorpamento di costruzioni preesistenti, si presenta in forma  di “villa urbana” con ampi spazi verdi, articolata in quattro nuclei con ingressi indipendenti. Il complesso deve il suo nome ad un’iscrizione dipinta in facciata (ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli), in cui l’ultima proprietaria, Giulia Felice, dopo il disastroso terremoto del 62 d. C., annunciava la locazione di parte della sua proprietà. Al periodo post-sisma risale il rinnovamento decorativo di gran parte degli ambienti, tra i quali il triclinio (sala da pranzo) estivo, rivestito a mo’ di grotta, con giochi d’acqua attorno ai letti conviviali e aperto sul portico.

Il giardino munito di lungo canale centrale ricreava uno spazio idillico-sacrale. La casa, scavata e poi ricoperta in età borbonica, è stata interamente portata alla luce negli anni ’50 del Novecento.

Intanto, la Direzione comunica che giovedì 1 novembre l'accesso agli Scavi di Pompei sarà interdetto da Porta Marina Superiore, per consentire il regolare ripristino di questo ingresso, a seguito del maltempo dei giorni scorsi. L'accesso è garantito da Piazza Esedra e Piazza Anfiteatro. Restano chiusi, per verifiche, il Lupanare e Casa del Fauno.  

A Stabia, la Villa San Marco è regolarmente visitabile ad eccezione del peristilio superiore. Villa Arianna, invece, resterà chiusa per consentire la messa in sicurezza delle coperture dell’atrio, danneggiate dal forte vento e dal maltempo straordinario di lunedì, fino al loro completo ripristino.

Infine, domenica 4 novembre torna l'appuntamento con la "Domenica al Museo", con ingresso gratuito nei siti archeologici vesuviani di Pompei, Oplontis, Ercolano, Stabia e Boscoreale.

(foto pompeiisites.org)

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