A cura della Redazione

«Dobbiamo far rinascere questa città, ne ha bisogno. Ne abbiamo bisogno!». E’ la voce degli alunni dell’Istituto Comprensivo Alfieri di Torre Annunziata a levarsi forte e persuasiva al Teatro Politeama nell’ambito dello spettacolo di fine anno “Torre Felix”.

I bambini dell’ultimo anno delle elementari delle sezioni A, B e C hanno voluto salutare così docenti, preside e genitori al termine del primo quinquennio del corso di studi. Con l’ausilio di due esperti esterni, Pasquale Nastri (testo e regia) e Giulio Izzo (coreografie), in pochissimo tempo, sono riusciti a realizzare un viaggio profondo nella storia della città delineandone i tratti più significativi non solo del passato, ma ipotizzando anche un’idea di futuro a colori da vivere da protagonisti. Un testo scorrevole e coinvolgente con citazioni di torresi illustri come il poeta-umorista Peppe Viola e la scrittrice Maria Orsini Natale. E poi le “nostre” risorse: il mare, la pasta, il turismo archeologico, coniugate tutte non nel versante nostalgico, ma in quello prospettico per restituire spessore al territorio. Senza peraltro occultare la triste realtà della criminalità e delle sue nefaste conseguenze.

Al termine della rappresentazione tutti i presenti hanno tributato un caloroso saluto a Tina Martire, dirigente scolastico dell’Alfieri che conclude la sua missione didattica per godersi la meritata pensione. Il messaggio finale è delle docenti che hanno accompagnato gli alunni in questo sostanziale percorso iniziale della loro carriera scolastica, Milena Minacapelli, Mariarosaria Marino, Cinzia Dimitrj, Antonella Di Sarno, Giovanna Del Gaudio, Valeria Polimeno, Maria Coppola e Fosca Ciatti: «Insieme abbiamo percorso un pezzo di strada fondamentale per i bambini e per la loro crescita personale. Ma anche noi insegnanti, grazie a questi alunni, ci siamo quotidianamente arricchiti sia dal punto di vista umano che professionale. Abbiamo scoperto che la scuola è sì un ambiente di apprendimento, ma anche un luogo di aggregazione dove nascono le prime diatribe tra compagni, le prime simpatie, le prime vere grandi amicizie. Un luogo privilegiato dove si condividono emozioni e gioie, ma anche dolori. Elementi che accompagneranno questi bambini per tutto il corso della loro vita».