A cura di Anna Casale

Lei era nessuno” è l’ultimo “gioiello” letterario noir di Letizia Vicidomini, presentato nella suggestiva atmosfera della Cripta all’interno della Chiesa dello Spirito Santo di Torre Annunziata.

Parafrasando il capolavoro di Luigi PirandelloUno, Nessuno e Centomila”, Anna Vitiello, responsabile del progetto culturale “Cripta”, presenta al pubblico l’autrice del libro: “Letizia è: Uno, perché unica nella sua essenza, Nessuno, in riferimento al suo ultimo romanzo e Centomila, perché è una donna che nella sua interezza ha mille sfaccettature”.

Una valigia di pelle, con all’interno un album di Pino Daniele “Nero a metà”, un’istantanea del fotografo Mario Giacomelli intitolata “I pretini”, il “Piacere” di D’Annunzio e la “Casa degli Spiriti” di Isabel Allende, sono il “filo di Arianna” con cui Andrea Palmieri porta l’autrice ed il pubblico presente a ripercorrere e a (ri)vivere la storia raccontata nel libro, accompagnati da un sottofondo musicale ad opera del magistrale basso di Angelo Colanieri.

La protagonista è Ines, una cinquantenne vedova, madre di due figlie, che da vent’anni vive una relazione “monca” con Giuseppe, un avvocato, sposato e padre, con cui si ritaglia due ore quotidiane: “un’isola incantata” fatta di parole, carezze ed incontri amorosi appaganti; il quale mai nulla le ha promesso ed al quale, la donna, mai nulla ha chiesto. Ines vive “un’apparente” felicità, apparente perché un giorno l’uomo salta un incontro, rendendosi irreperibile. La donna vede così la sua “isola” essere travolta da uno “tsunami” emozionale: “E se fosse morto? Se gli fosse accaduto qualcosa di terribile?”, oltre al numero di cellulare non ha nessun altro contatto dell’uomo, si rende conto di non averlo mai conosciuto a fondo sfogliando distrattamente un quotidiano, su quale riconosce la foto del suo “Giuseppe”, processato con l’accusa di violenza domestica. Ines scopre così che il nome che le ha dato è falso così come la professione e che Nessuno avrebbe potuto avvisarla perché Nessuno sapeva di lei. “Lei era nessuno nella vita del suo uomo.

Incentrato sulla violenza affettiva, la più crudele perché colpisce i sentimenti, quelli che ci dovrebbero rassicurare e proteggere, la negazione e il sovvertimento totale delle basi, della libertà psico-fisica. “Lei era nessuno”, fin dalle prime battute, si presenta come un romanzo che penetra il lettore e chissà se non possa essere “strumento d’aiuto” alle tante “Ines” nel prendere coraggio e rispedire il “Giuseppe” di turno “ad un indirizzo nuovo”, tenendo bene a mente che “per Noi stesse dobbiamo essere Qualcuno”.

(Nella foto, la terza da destra, l'autrice Letizia Vicidomini)