A cura di Anna Casale

Alessandra Belloni, musicista e ricercatrice romana che da anni vive a New York, ha presentato agli avventori oplontini e non, il suo viaggio alla scoperta della tradizione della Madonna Nera, contenuta nella sua opera “Healing Journeys with the Black Madonna”, con la speciale prefazione di Matthew Fox, teologo saggista statunitense.

Introdotta al pubblico da Anna Vitiello, coordinatrice del “Progetto Cripta”, e da Armando Mei, ricercatore e scrittore esperto in Egittologia, che definisce l'autrice “ambasciatrice della tradizione culturale e popolare del Mezzogiorno. Sono legato ad Alessandra da una profonda amicizia, la ringrazio per avermi dato la possibilità di collaborare al suo lavoro, regalandomi uno spazio di approfondimento di alcuni aspetti del legame che intercorrono tra la tradizione di Iside della cultura egizia e le nostre terre. Alessandra - continua - dalla metà degli anni ’80 è venuta a studiare con un gruppo di artisti locali una delle opere più popolari, la Cantata dei Pastori, che interpreta sulle scene newyorkesi da molti anni, seguita con grande successo”.

“Sono molto emozionata perché intimamente legata a Torre Annunziata - racconta l'autrice -. Nel 1984 Giuseppe De Falco, attore geniale oplontino della mia Compagnia, mi ha fatto venire qui per studiare la parte improvvisata della Cantata dei Pastori, molto famosa per la sua versione. Sono nata a Roma, vivo a New York ma è nel Sud dell’Italia, nel Regno di Napoli e delle Due Sicilie, che ho trovato il mio posto e da qui è partito il mio pellegrinaggio alla scoperta delle Madonne Nere”.

Nel 1980 fonda a New York la compagnia di danza-teatro popolare “i giullari di piazza”, col direttore musicale, chitarrista e compositore, John LaBarbera, un mondo sconosciuto al popolo d’oltreoceano, ispirandosi al Grande Maestro Roberto De Simone ed alla Nuova Compagnia di canto popolare e riferendosi proprio al Grande Maestro dice: “E’ un genio, grazie a lui ho cambiato la mia vita, mi ha toccata l’anima. Un percorso inaspettato ma molto bello, partito dal ricordo dei miei nonni.” Il nonno della Belloni suonava mandolino e tamburello e la nonna lo accompagnava cantando i canti popolari del Lazio.

“Black Madonna” è una raccolta di ricerche ed avventure mistiche personali che l’autrice ha intrapreso negli anni’80 e portato a termine nel 2017, un percorso guidato in tutto e per tutto dalla musica, dalla danza e dal tamburo, da sempre ritenuti filo conduttore diretto col divino, infatti fin dall’antichità le sacerdotesse, usavano questi strumenti per eseguire riti propiziatori per la fertilità sulle donne.

“La Madonna Nera, la curiosità del perché fosse nera, il suo stretto legame alla terra, alle grandi dee come Iside, Cibele, Artemide, Ecate e Afrodite. Volevo capire, perché al sud ballano per la Madonna. I ritmi del sud sono uguali a quelli dell’Africa, la Madre Terra della Grande Madre, la Madre di Cristo è ebrea, è nordafricana, è nera. Questa devozione mi è stata trasmessa da mia madre Elvira – continua l’autrice, visibilmente emozionata- è a lei che dedico la mia opera che ho iniziato a scrivere senza sapere dove mi avrebbe condotta” . 

Un viaggio della scrittura, della scoperta della devozione che l’ha portata nei luoghi del sud in cui queste Madonne sono venerate ancor oggi con riti propiziatori millenari. Partendo dalla Madonna dei Poveri a Seminara in Calabria, passando per la Madonna venerata a Tindari, in Sicilia, la Madonna della Libera a Moiano, Benevento, fino ad arrivare alla Madonna di Montevergine, Avellino, definita dai pellegrini Mamma Schiavona. “Tutte le persone che porto con me dall’estero, all’arrivo a Montevergine sono magicamente pervase dall’energia del luogo, della natura e dal trasporto con cui i pellegrini affrontano il pellegrinaggio, salendo il monte verso la chiesa, tutta la notte, scalzi, in ginocchio in un interrotto canto devozionale.”

La Belloni, utilizza, oggi, i canti, i ritmi della pizzica tarantata e le canzoni sacre come pratiche terapeutiche musicali per “curare” donne vittime di abusi, depressione, traumi e dipendenze, mostrando che il ritmo è terapeutico, il ritmo “libera la mente”.

La Madonna Nera, è l'utero della terra, la Madre Universale per tutti. E’ un mistero ma è una donna, è viva, abbraccia tutti e a tutti trasmette la sua forza ed il suo amore incondizionato. “Siamo in un periodo molto difficile politicamente, storicamente e climaticamente e – conclude l’autrice- riscoprire i valori fondamentali potranno esserci d’aiuto per riscoprire nuovamente una vita nel segno della Luce”.

L’evento è stato intervallato dall’esecuzione da parte dell’autrice di canti devozionali alla Madonna, accompagnata dalle sue studentesse di canto, americane, britanniche e canadesi e coadiuvata nel suono del tamburo da Raffaella Tirelli, suonatrice di tammorra.

La kermesse ha visto la presenza anche di: Vincenzo Ascione, sindaco di Torre Annunziata, Giancarlo Amorelli, Maestro d’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, Mimmo Della Corte, giornalista esperto in questioni meridionali, Vincenzo Marasco, giornalista e storico oplontino, e Salvatore Solimeno, consigliere comunale di Torre Annunziata.