A cura di Anna Casale

“Dantedì”, il 25 marzo è la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Sommo Poeta, uno dei massimi esponenti del Dolce Stil Novo medievale. Padre della Lingua italiana.  Il suo utilizzo del volgare fiorentino, la lingua del vulgo, usata quotidianamente dal popolo ha fatto sì che su di esso fosse strutturato l’italiano che tutti noi oggi parliamo e che fino a poco tempo prima considerata una forma d'espressione non adatta a componimenti letterari, per i quali invece si usava il latino.

Uno dei Simboli del nostro paese. Moriva il 14 settembre 1321 a Ravenna. Nonostante siano passati settecento anni, la sua eredità è parte del bagaglio culturale di tutti gli italiani. Grazie alle sue opere la Letteratura italiana può fregiarsi dell’appellativo Straordinaria.

La data scelta per i festeggiamenti non si riferisce né al giorno della sua nascita, incerta, tra il 21 maggio ed il 21 giugno 1265, né tantomeno alla morte.  La data scelta è il simbolo dell’inizio del suo viaggio nell’aldilà tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. L’inizio della “Commedia”, definita, poscia, Divina dal Boccaccio.

Un personaggio non solo memorabile per le sue opere ma per la vita da letterato girovago, di uomo attivo nella vita politica dei suoi tempi, espressione di valori e concetti che ancora oggi sono validi. La straordinarietà delle sue opere è tale da stimolare dopo secoli interesse e produzione artistica.

I racconti della Divina Commedia sono assurgibili ad affresco della vita e della società medievale.

Nell’epoca in cui i nuovi media sono diventati per alcuni versi la “selva oscura”, per l’occasione, la Villa di Poppea a Torre Annunziata si è ritrovata ad essere scenario dei gironi infernali. L’assessorato alla cultura ha promosso un evento per la celebrazione del Poeta all’interno del sito archeologico. La professoressa e scrittrice, Carola Flauto ha introdotto l’evento che ha visto l’assessore alla cultura, Anna Vitiello, in vesti medievali, introdurre il I ed il V canto dell’Inferno recitati, tra le rovine della Villa, dagli attori Tonya Porzio, Lucia Oione e Marco Gallo, della compagnia teatrale “Hirondelle”.

In un periodo in cui la pandemia attanaglia la vita di tutti noi, questi eventi portano con sé stralci di normalità da tempo negata con la speranza di poter finalmente uscire a riveder le stelle.

L’evento è fruibile sulla piattaforma 700torre.it