A cura di Antonio Papa

Arrivarono nel porto di Torre Annunziata il 7 dicembre 1916 a bordo del piroscafo “Westminster”, costruito nel 1905 a Newcastle e nel 1916 comprato da una società londinese.

L’equipaggio era di nazionalità inglese, in tutti erano 15. Dovevano scaricare tutto il contenuto della stiva, circa 4.342 tonnellate, e ripartire con destinazione Egitto, dove una volta completato il carico dovevano ritornare a Torre Annunziata per la consegna di grano e riso.

A Torre, proprio in quei giorni, il Savoia giocava una partita di calcio contro la squadra di Castellammare di Stabia e diversi giovanotti di quell’equipaggio non vollero mancare all’avvenimento che destò molta partecipazione in città.

Si racconta che dopo la partita, vinta nettamente dai bianchi di Torre Annunziata, i ragazzi inglesi vollero congratularsi con i nostri giocatori e nello stesso tempo lanciare una sfida amichevole, una sorta di allenamento, in modo di dimostrare la loro bravura col pallone, in un incontro che si sarebbe dovuto svolgere al rientro del piroscafo dall’Egitto, previsto per tre settimane dopo.

Tutti i membri dell’equipaggio si sentirono a loro agio in quella piccola città che ricordava la loro terra d’origine per l’economia, il lavoro, il movimento frenetico di uomini e mezzi, e… il calcio.

Il piroscafo inglese con destinazione Port Said, situato proprio all’imbocco col Canale di Suez.

Era il 14 dicembre e tutto successe in pochissimi muniti.

Ad appena 180 miglia dalla terra ferma, nei pressi di Malta, il "Westminster” venne inquadrato nel mirino dal terribile sottomarino tedesco UB-43, al cui comando c'era Hans von Mellenthin, un capitano che nella sua carriera distrusse e affondò 64 mercantili stranieri, praticamente tutto quello che gli passava sotto naso.

Due siluri, lanciati in rapidissima successione, colpirono il "Westminster" causando la morte immediata di quattro uomini.
L'affondamento avvenne in quattro minuti, tutti gli uomini a bordo cercarono di salvarsi aggrappandosi su alcuni canotti. Niente da fare, i tedeschi fecero fuoco anche contro i poveri marinai inermi, da 2.700 metri di distanza.

L'equipaggio venne annientato. Quindici i morti in totale.
Quindici persone, che non partecipavano alla guerra ma che erano in quel tratto di mare per lavoro, vennero brutalmente assassinati.

Durissime le indignazioni del mondo intero alla notizia di tale barbaro attacco compiuto dai tedeschi.
Numerosi governi internazionali si allinearono alla protesta inglese, nella quale si accusava la Germania per 
“... il cinico attacco, che prova a che basso grado si trovi l'onore germanico...".

Alcuni giorni dopo giunse alla stampa internazionale il patetico comunicato  tedesco, con il quale si giustificava l'azione del bombardamento con assurde motivazioni, argomentando addirittura che era stato lanciato un solo siluro contro il piroscafo poiché era "armato"; che non era vero che  fu fatto fuoco contro i marinai in mezzo al mare sui canotti; che non era stato possibile aiutarli dopo il siluramento  in quando in zona era stato notato un piroscafo di guardia che avrebbe sicuramente salvato la loro vita, inducendo, quindi, i tedeschi ad arretrare. 

Tutte falsità. Probabilmente quei poveri ragazzi inglesi trascorsero gli ultimi momenti di gioia proprio a Torre Annunziata.
Nella nostra città il ricordo di quei quindici uomini inglesi venne ricordato con rimpianto ed emozione.

Vogliamo immaginare, come in un sogno, che quell'incontro tra le due squadre si sia realmente svolto. Due mondi diversi ma accomunati dallo stesso amore per il gioco del calcio.

(Nella foto, la raffigurazione in cui Hans Von Mellenthin ordina di sparare sugli uomini in mare)