A cura di Felicio Izzo

Felicio Izzo, già dirigente scolastico del Liceo "de Chirico" di Torre Annunziata, ricorda il professore di Matematica Vincenzo De Francesco, docente in pensione del Liceo Scientifico Pitagora prima, e del Pitagora-Croce poi. De Francesco, molto noto nell'ambiente scolastico cittadino, che ha educato e formato generazioni di studenti, aveva 76 anni. Lascia la moglie Maria Sannino e i due figli, Francesco e Maria Luisa. A loro va il cordoglio di tutta la Redazione di torresette.news.

Cercare la coerenza nel genio indocile è come tentare di riconoscere una logica nell’amore. Vincenzo signore del rigore matematico lo esibiva con una tale leggerezza di comunicazione da fare delle sue lezioni frammenti di teatro, delle spore di ludica verità. Non c’è alunno - e sono state intere generazioni - che non ricordi un episodio divertente, una manifestazione di guasconeria, troppo ostentata per essere autenticamente sentita.

L’ho conosciuto, da alunno, nell’ultimo anno di liceo supplente di un vero e proprio leviatano della disciplina. L’ho ritrovato collega, e in compagnia del “leviatano”. Il tempo e la dinamica degli incontri, a scuola, permettono questi incroci fluidi che rendono mutevoli le persone, protagonisti di un mondo che sembra cambiare nei ruoli, ma che in realtà non fa che confermarne il carattere di comunità strana, assolutamente singolare proprio nel suo appartenere a tutti.

Personaggio gigantesco, umanamente gigantesco e dalle gigantesche contraddizioni. Era capace di slanci di generosità e di crucci incomprensibili. Solo chi lo amava veramente al di là della contingenza del diverbio del momento, dell’empito che la spigolosità suscitava lo accoglieva e lo accettava.

Aveva il pudore dei bambini a mostrarsi com’era. Con una sensibilità che solo talvolta affidava alle parole.

Quello che talvolta “urlava” era solo la battuta di teatro ad effetto. Le didascalie, le note di regia le affidava alla sensibilità del compagno di scena, dello spettatore. Per coglierle c’era bisogno di un affetto magari non stabile, ma puro ed eterno.

Quello che solo le persone vere e autentiche riescono a destare.