A cura della Redazione

Sono otto le persone raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare (due in carcere e sei ai domiciliari) per il brutale pestaggio ai danni di un poliziotto libero dal servizio e di sua moglie avvenuto durante in zona chalet a Mergellina a Napoli il 26 giugno scorso.

Gli arrestati sono tutti di Napoli e dell'area a nord del capoluogo, e accusati di lesioni gravi, rapina, minacce nei confronti di un appartenente alla Polizia di Stato.

I fatti: a seguito di una lite banale per la viabilità, l'auto della vittima - a bordo della quale c'erano anche la moglie e i due figli - fu affiancata e circondata da alcuni scooter con sopra numerose persone. Uno dei mezzi, messosi di traverso al centro della carreggiata, costrinse il conducente della vettura (il poliziotto) ad arrestare la marcia. Il passeggero dello scooter aprì la portiera dal lato del guidatore, minacciandolo con una pistola.

A quel punto, l'agente di Polizia si qualificò, nella speranza di poter dissuadere i facinorosi. Per tutta risposta, però, l'aggressore continuò a minacciare il poliziotto, incitando anche altri suoi compagni che, nel frattempo, avevano circondato il malcapitato.

Nella vettura, intanto, stavano assistendo alla scena sia la moglie che i bambini. Proprio per evitare gravi conseguenze ai suoi familiari, l'agente di Polizia ingaggiò una colluttazione nel corso della quale fu colpito ripetutamente al capo e in diverse altre parti del corpo, sia dall'aggressore che dai suoi amici.

Fu presa di mira anche la moglie, intervenuta a difesa del marito, colpita più volte da alcuni uomini che, contestualmente, si scagliarono anche contro l'auto colpendola con i caschi protettivi e terrorizzando i bambini che siedevano sul retro.

Il pestaggio si concluse solo quando uno dei componenti della banda strappò con violenza, dal polso del poliziotto - a terra ormai inerme -, l'orologio che indossava.

La Squadra Mobile di Napoli - coordinata dalla Procura - è riuscita a raccogliere utili elementi per identificare il "branco" attraverso un accurato screening dei numerosi veicoli presenti al momento, le immagini della videosorveglianza e i racconti delle persone che avevano assistito alla scena.

Tra gli arrestati figura anche Monica Amato, 29 anni, figlia di Rosaria Pagano - quest'ultima esponente di spicco dell'omonimo clan camorristico (Amato-Pagano, per l'appunto) che imperversa nella zona nord di Napoli e arrestata nel gennaio scorso - e nipote di Pietro Amato, fratello del più noto Cesare, capoclan degli Scissionisti di Scampia.

Complessivamente, sono due le donne finite ai domiciliari (Monica Amato ed una incensurata di 42 anni) insieme ad altri quattro uomini: Davide Savarese (23), Roberto Gervasio (22), Giovanni Raimondo Tubelli (24), Giuseppe Pomo (23), tutti con precedenti.

In carcere, invece, Maurizio Pomo (43) ed un giovane incensurato di 22 anni.

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