A cura della Redazione

Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile - sezione Falchi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura napoletana, nei confronti di Giovanni Barbuto. Il giovane, 20 anni, è ritenuto responsabile di un tentato scippo, aggravato dalla complicità di un minorenne e dalla violenza perpetrata sulla vittima.

Il provvedimento nasce da una minuziosa e complessa attività info investigativa, condotta dai Falchi, e scaturisce dalla denuncia sporta il 5 agosto scorso da un cittadino thailandese.

Il malcapitato turista, durante una visita al centro storico cittadino con la moglie e i due figli, in via Benedetto Croce aveva subito l’aggressione alle spalle da parte di un giovane che, con violenza, gli aveva afferrato il polso sinistro con l’intento di strappargli l’orologio modello Rolex Yacht Master in oro, dal valore di circa 23.000 euro, facendolo rovinare malamente a terra, fortunatamente senza riuscire nell’intento criminoso.

La vittima aveva denunciato l’accaduto ad un equipaggio della Squadra Mobile che transitava nella stessa strada, e sebbene non fosse in grado di riconoscere il giovane, per la rapidità e la concitazione dell’accaduto, ne aveva fornito una descrizione, risultata in seguito, molto utile, quale la giovane età, i baffi, il casco da moto indossato ed il colore nero della maglietta.

Immediatamente la vittima fu accompagnata presso il vicino nosocomio “Vecchio Pellegrini” per le cure necessarie, ricevendo un referto per trauma contusivo-distorsivo  con escoriazioni al polso sinistro ed una prognosi di 10 giorni.

Immediatamente sono iniziate le indagini, minuziose, attraverso la visione di quanto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, presenti nelle aree in cui era avvenuto il delitto.

L’attenta lettura delle immagini ha concesso di scoprire che il tentativo di rapina era stato commesso da Barbuto in compagnia di un minorenne, C. E., i quali, sebbene formalmente incensurati, erano noti alle forze dell’ordine.

La famiglia di turisti era stata seguita dai due giovani a bordo di una scooter Honda SH, già dalla via De Santis; li avevano poi attesi nella via Benedetto Croce.

Il minorenne aveva ricoperto il ruolo di vedetta ed aveva indicato a Barbuto l’imminente arrivo della vittima scelta.

Il 20enne indossava il casco ed aggredì il turista ma non riuscendo nell’intento fuggì nella stradina laterale dove il minorenne, a bordo dello scooter,  lo aspettava guadagnando insieme la fuga, attraverso la via Mezzocannone.

Il delitto era stato minuziosamente organizzato e le modalità dell’azione rivelavano una condotta non occasionale, indicativa di una sinergia tra i complici che non aveva alcuna connotazione di improvvisazione.

Tale circostanza ha motivato il provvedimento di custodia cautelare per evitare la reiterazione di tali reati. Barbuto è finito ai domicliari.