A cura della Redazione

Attivata all'ospedale Cardarelli di Napoli l’Unità di Crisi per la gestione del super afflusso di pazienti di questi giorni. «Non possiamo scegliere quanti pazienti debbano arrivare al nostro pronto soccorso, ma adesso siamo in grado di governare l’emergenza - spiega il direttore generale Ciro Verdoliva -, il Cardarelli ha voltato pagina. Prevendendo ogni possibile scenario si riesce a tamponare anche giornate di super afflusso come le ultime che abbiamo vissuto. I dati odierni sono comunque ben superiori alla normale straordinarietà alla quale siamo abituati».

Grazie al lavoro della cabina di regia voluta dal direttore generale, la continuità assistenziale non è mai venuta meno, né tantomeno l’attività chirurgica d’emergenza. Al momento l’Unità di Crisi sta valutando ogni singolo caso, per definire quali pazienti trasferire una volta ottenute le disponibilità. Allo stesso modo la Direzione Generale ha garantito senza soluzione di continuità l’attività della chirurgia epatobiliare e del centro trapianti. Sono invece stati differiti di qualche giorno interventi non classificati “urgenti”.

Per dieci giorni si è provveduto ad integrare il personale sia medico che infermieristico e O.S.S. per riportare alla soglia di accettabilità il rapporto operatori sanitari-pazienti.

«Il personale dell’Azienda, ancora una volta, non si sta sottraendo ad un sforzo straordinario, ed i risultati si vedono e sono tangibili», ha concluso il manager.

Intanto, sul fronte influenza esprime ancora una volta la sua preoccupazione il sindacato dei medici di famiglia napoletano. «In questi giorni, soprattutto a causa del freddo e della pioggia, i nostri studi stanno subendo una vera e propria invasione di pazienti - dicono Corrado Calamaro e Luigi Sparano, rispettivamente segretario amministrativo e segretario provinciale della Fimmg Napoli -. Un allarme che si allarga, chiaramente, al timore che possa essere a rischio la continuità assistenziale negli ospedali. I numeri sul territorio sono tali che il nostro timore riguarda il rischio di un collasso che è concreto».

Il sindacato si scaglia contro i pensionamenti anticipati dei medici di medicina generale nei prossimi cinque anni. «E’ necessario che la Politica si occupi adesso della questione, altrimenti nei prossimi anni sarà un disastro assistenziale, al Sud e sorpattutto in Campania. Il vantaggio assistenziale derivante dall’avere un medico di famiglia che ha ben chiara la storia clinica di ciascun proprio paziente verrà completamente annullato. Generando un aumento di spesa legato ad una minore appropriatezza, e generando un grave disagio per i cittadini/pazienti, che si vedranno cambiare il medico famiglia anno per anno. Siamo convinti che non è questo un giusto sistema da portare avanti e se non si interverrà per tempo molto presto sarà troppo tardi».

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