A cura della Redazione

Sono stati identificati dagli agenti del Commissariato di Polizia “S. Ferdinando” i responsabili della truffa dello specchietto che, nella notte di sabato, hanno tentato di estorcere del denaro ad una coppia di fidanzati in via Tasso a Napoli.

La Polizia, infatti, nella notte del 17 febbraio scorso, era intervenuta presso il pronto soccorso di un ospedale cittadino dove era giunta ferita una coppia di fidanzati.

Nella circostanza gli agenti accertavano che le vittime, a bordo della propria auto, erano state avvicinate da un’autovettura Smart For Two, a bordo della quale vi era un uomo, due donne ed una bambina di circa 3 anni.

Il conducente della Smart si era accostato con l’auto a quella della coppia di fidanzati, asserendo di aver subito danni allo specchietto retrovisore.

La vittima, pur non essendosi reso conto di alcun urto, si è mostrata disponibile nello scambio di generalità, al fine della compilazione del C.I.D. ma, alla sua richiesta dei documenti, è stata agggredita con pugni e schiaffi da un 30enne che, nell’occasione, l'ha minacciata con un coltello estratto dal giubbotto che indossava.

Il 30enne, infatti, pretendeva di essere subito risarcito del danno subito e, quando la fidanzata della vittima è scesa dall’auto per tentare di sedare gli animi, è stata anch’ella aggredita da una delle donne.

I due malcapitati sono riusciti a risalire nella loro auto, fuggendo in direzione dell’ospedale, dove hanno denunciatoalla Polizia quanto avvenuto.

Gli agenti, grazie ai minuziosi dettagli forniti dalle vittime, tra cui il numero di targa della Smart For Two, che era rimasto ben impresso nella loro mente, hanno avviato subito le indagini che, nella giornata di ieri, hanno portato all’identificazione di C. C., di 27 anni, e A. G., di 30anni, entrambi con pregiudizi di Polizia e residenti a Casalnuovo di Napoli.

I poliziotti, inoltre, hanno accertato che i due, un tempo legati da una relazione sentimentale, dalla quale era nata una figlia, anch’ella presente in auto nella notte di sabato, pur abitando in abitazioni diverse, avevano conservato buoni rapporti, tanto da escogitare insieme il tentativo di estorsione ai danni di automobilisti.

La coppia, riconosciuta senza ombra di dubbio, è stata sottoposta a fermo perché responsabile del reato, in concorso, di tentata estorsione aggravata.

Il 30enne, in più, risponderà anche del porto abusivo del coltello, rinvenuto nel corso della perquisizione domiciliare.

Entrambi i fermati, all’arrivo della Polizia, hanno tentato come ultimo espediente quello di fingere di non essere in casa, ma sono stati scoperti.

Il 30enne è stato condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale, mentre la 27enne, che nel messe di gennaio scorso si è resa responsabile di analogo reato, è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari, proprio in virtù del fatto d’essere madre di una bambina di tenera età.

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