A cura della Redazione

Ha solo 15 anni il giovane che, nel pomeriggio di ieri, è stato sorpreso dagli agenti del Commissariato di Polizia San Giovanni-Barra in compagnia di alcuni 20enni, alcuni dei quali con pregiudizi ed altri con precedenti penali, legati da vincoli di parentela con una nota famiglia che gestisce gli affari illeciti nel Rione Pazzigno.

Un 22enne, al controllo di Polizia, spontaneamente ha consegnato una dose di hashish in suo possesso, mentre altri due coetanei ed il 15enne, essendo privi di documenti di identità, sono stati condotti negli uffici di Polizia.

Il minorenne, dopo esser salito a bordo della Volante, ha tentato di occultare tre banconote da 20 euro, palesemente false, tentando di nasconderle con i piedi fra le plastiche del pianale.

I poliziotti, giunti in Commissariato, si sono accorti del maldestro escamotage, recuperando le banconote.

La madre del 15enne, convocata dagli agenti in ufficio, si è mostrata dapprima ben disposta con l’operato dei poliziotti, tanto da voler addirittura punire il figlio a suon di botte, circostanza che è stata impedita dai poliziotti, per poi cambiare totalmente atteggiamento, inveendo contro gli agenti.

Il divario di età di 7-8 anni, tra il 15enne ed i giovani con i quali è stato fermato, verosimilmente, spiegherebbe che la frequentazione sia dettata da fini illegali.  

E’ prassi, infatti, per l’associazione criminale che gestisce gli illeciti affari nel Rione Pazzigno, “arruolare” tra le sue fila giovani minorenni al fine di limitare le conseguenze penali.  

Il giovane 22enne assuntore di hashish è stato denunciato alla competente Autorità, mentre il 15enne, a cui è stato sequestrato anche il telefono cellulare, è stato denunciato al Tribunale dei Minorenni, in stato di libertà, perché responsabile del reato di detenzione di banconote false.

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