A cura della Redazione

La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di tre esponenti del clan camorristico dei “Mele”, operante nel quartiere di Pianura, ritenuti gravemente indiziati di omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, delitti aggravati dalla finalità mafiosa.

Le indagini, coordinate dalla DDA partenopea, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Giuseppe Mele, 45 anni, Salvatore Mele, 43 anni, Antonio Bellofiore, 53 anni - tutti già detenuti - ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dell’omicidio pluriaggravato di Vincenzo Birra, commesso a Napoli, nel quartiere Pianura, nella notte tra il 13 e il 14 luglio 2013. All'epoca aveva 26 anni.

Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di far piena luce sul movente dell’efferato delitto, sui mandanti e sugli esecutori materiali, destinatari del provvedimento restrittivo eseguito nella giornata di ieri.

La decisione di uccidere Birra fu presa dai due fratelli Mele, all’epoca dei fatti capi indiscussi dell’omonima organizzazione criminale, che avevano deciso di punire la vittima, colpevole di aver rivelato a soggetti estranei al sodalizio la sua partecipazione all’omicidio di Fosco Di Fusco, avvenuto in concorso con altri affiliati al clan Mele, ucciso pochi giorni prima dell'assassinio di Birra.