A cura della Redazione

Rincorso e assassinato sotto casa. Carabinieri e DDA di Napoli fermano due giovani fratelli per l’omicidio e il tentato omicidio a Ponticelli del 26 aprile scorso: il movente era la spartizione degli affari illeciti . 

I militari del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla DDA partenopea nei confronti di due fratelli di Ponticelli già noti alle forze dell'ordine, di 22 e 18 anni, ritenuti responsabili dell’omicidio a colpi d’arma da fuoco di Emanuele Errico e del tentato omicidio di Rosario Denaro perpetrati la sera del 26 aprile nel rione “Conocal”, il complesso di edilizia popolare ubicato nel quartiere orientale del capoluogo campano, limitrofo a Volla.

Le indagini hanno permesso di ricondurre il movente al contrasto tra bande di giovani per il predominio sugli affari illeciti nella zona, in particolare sulla spartizione dei proventi di reati predatori.

Il giorno prima del fatto di sangue, esattamente la notte del 25 aprile, le tensioni tra i gruppi contrapposti erano culminate nell’incendio dello scooter dei due fermati nella tromba delle scale in un caseggiato popolare e le cui fiamme avevano interessato l’intero complesso abitativo, rendendo inservibili alcuni appartamenti, prima di essere domate dai Vigili del Fuoco.

All’incendio era seguita la rappresaglia dei fratelli contro i soggetti da loro individuati come responsabili del gesto, avendoli riconosciuti attraverso la visione di filmati del circuito di videosorveglianza di una attività commerciale ubicata nelle vicinanze.

I due fermati si erano resi irreperibili a partire dalla sera dell’agguato.

Le indagini hanno evidenziato che in un primo momento si erano nascosti nella zona di Castel Volturno (CE) e che subito dopo erano stati ospitati in una zona di Poggioreale per poi passare, a inizio giugno, in altra abitazione dello stesso quartiere.

Verso la fine di giugno le strade dei due in fuga si erano divise: il più grande, con moglie e figli, si era andato a nascondere in Calabria mentre del 18enne era sparita ogni traccia.

All’inizio di luglio erano di nuovo insieme, a Scalea, in uno degli appartamenti di un parco di villette a schiera; insieme avevano cominciato a ideare un progetto di fuga all’estero.

I carabinieri hanno organizzato rapidamente tutti i dettagli per la cattura, “coprendo” tutte le possibili vie di fuga.

Il più giovane era stato bloccato mentre usciva a piedi in direzione di Scalea; stessa sorte per il fratello più grande, sorpreso nell’abitazione con la moglie e i due figli piccoli.

Dopo le formalità i fermati, sono stati associati al carcere di Paola (CS).

Il GIP di Paola ha convalidato il fermo e disposto per i due la custodia in carcere.