A cura della Redazione

I finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Avellino, a seguito del controllo di un autoveicolo “intercettato” in autostrada, nel cui bagagliaio venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro 50 chili di sigarette di contrabbando, avviavano ulteriori indagini, finalizzate a ricostruire l’intera “filiera” dei tabacchi. I militari irpini sono riusciti ad individuare due depositi di stoccaggio “all’ingrosso” di sigarette di contrabbando, siti nel comune di Brusciano ed a Napoli, nella zona di Porta Nolana, dove  sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 377 chili di sigarette, tutte prive del contrassegno di Stato.

Tra i generi sequestrati, oltre ai noti marchi presenti nelle tabaccherie (MARLBORO, ROTHMANS e CHESTERFIELD), sono state rinvenute anche le cosiddette “cheap white” (MARK-1, MARVEL, REGINA, MARBLE), cioè prodotti da fumo fabbricati legalmente ed a costi bassissimi nei paesi dell’Europa dell’Est e del Medio Oriente, dove i marchi sono regolarmente registrati, ed in quei Paesi direttamente acquistati dalle organizzazioni contrabbandiere. I pacchetti sono molto simili a quelli dei brand più conosciuti ma non sono ammessi alla vendita sul territorio dell’Unione Europea poiché non prodotti con gli standard qualitativi previsti dalla normativa vigente. Queste sigarette sono molto pericolose per la salute visto che nelle zone di origine non vige la normativa europea a tutela dei consumatori e pertanto possono contenere sostanze, quali il catrame e la nicotina, in livelli ben superiori ai parametri minimi previsti. Inoltre sui pacchetti le cosiddette “Avvertenze per la salute” (“Il fumo uccide”, “Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”) non sono indicate in lingua italiana ma in altre lingue ed in alcuni casi addirittura in carattere cirillico.

Al termine delle attività sono stati complessivamente denunciati a piede libero alle diverse Autorità Giudiziarie competenti cinque soggetti di nazionalità italiana e sono stati sequestrati, oltre ai 427 chili di tabacchi di contrabbando, due autoveicoli e somme di denaro frutto dell’attività illecita. Gli oltre ventunomila pacchetti sequestrati, una volta “immessi sul mercato”, avrebbero potuto “fruttare” ai soggetti segnalati quasi centomila euro di “ricavi”. 

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