A cura della Redazione

Otto parcheggiatori abusivi allontanati dalla Campania dopo una indagine dei carabinieri. Dovranno rispondere di associazione finalizzata alle estorsioni. Ben ventisette quelle accertate dai miltari della Compagnia Napoli Centro, che hanno notificato la misura cautelare del divieto di dimora in Campania emessa dal GIP di Napoli - su richiesta della locale Procura - a otto soggetti gravemente indiziati di aver messo in atto le estorsioni agli automobilisti nell’ambito dell’attività di parcheggiatore svolta abusivamente nella zona del centro storico del capoluogo campano.

L'indagine aveva preso il via dalla denuncia di una donna che, giunta col proprio veicolo su via Sedile di Porto, era stata avvicinata da uno degli indagati che, con la minaccia di danneggiarle il veicolo, aveva tentato di farsi consegnare del denaro. Le attività investigative sono state effettuate anche con l’installazione di un sistema di videosorveglianza nella zona in questione.

In sintesi è stata accertata l’esistenza di una vera e propria associazione che, attraverso l’occupazione e l’interdizione con bidoni dell’immondizia, sedie e auto delle aree di sosta ANM, garantiva agli indagati un controllo capillare di quella parte del centro città.

Questi poi imponevano agli utenti della strada il pagamento di somme di denaro variabili a seconda della durata della sosta e degli eventi in corso nelle vie limitrofe.

Gli indagati avevano organizzato la loro attività con veri e propri turni studiati per massimizzare i profitti. Gestivano il denaro singolarmente estorto alle vittime facendolo entrare in un’unica cassa. Presidiavano in modo assiduo e continuativo via Sedile di Porto.

Alcuni di loro sono risultati essere dediti abitualmente e da molti anni a questo tipo di attività. Identificati tutti i soggetti compartecipi all’associazione e ricondotti agli stessi ventisette estorsioni grazie alle dichiarazioni delle vittime che, ascoltate dai militari dell’Arma, hanno descritto le modalità vessatorie e intimidatorie con le quali operavano i parcheggiatori abusivi e il clima di assoggettamento, riferendo, altresì, il sentimento di impotenza derivante dalle pretese estorsive e dalla gestione criminale del territorio.

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