A cura della Redazione

La Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 indagati, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli ad esito di articolate indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili di tre efferati omicidi commessi nel corso del 2004, che disegnarono la parabola criminale che condurrà poi alla prima faida di Scampia.

Due vicende (il duplice omicidio Raffaele Duro e Salvatore Panico, e l'uccisione di Federico Bizzarro) maturano nel periodo immediatamente antecedente la guerra tra clan scoppiata nel medesimo anno nell’area nord di Napoli. Il terzo assassinio (vittima Gaetano De Pasquale) venne perpetrato all’inizio stesso della faida, dopo soli tre giorni dallo scoppio del conflitto, che coincise con il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, avvenuto sempre nel 2004, due dei principali luogotenenti e killer rimasti fedeli a Cosimo Di Lauro. 

Le attività di indagine - fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni ed un’ampia messe di riscontri - hanno consentito di ricostruire mandanti ed esecutori materiali degli eventi delittuosi e soprattutto di individuare una precisa causale per ciascuno di essi.

La figura di Cosimo Di Lauro si staglia drammaticamente come mandante degli omicidi di Duro e Panico, nonché di quello di Bizzarro; in entrambi si coglie la volontà di epurare il clan dai vecchi referenti territoriali di Mugnano e di Melito, per insediarvi nuove figure gradite al capo dell’epoca. De Pasquale fu invece sequestrato e poi ucciso dagli scissionisti, con modalità particolarmente efferate, per il timore che si rivelasse una spia di Di Lauro, capace di indicare ai gruppi di fuoco del Terzo Mondo i covi degli avversari.

I soggetti colpiti da misura cautelare sono i vertici dell’epoca sia del clan Di Lauro che degli esponenti delle famiglie scissioniste.