A cura della Redazione

Duro colpo al clan Cutolo, egemone del Rione Traiano a Napoli: arrestati 12 affiliati

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, in esecuzione di un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno proceduto all'arresto di 11 persone (9 tradotte in carcere e 2 agli arresti domiciliari) ed alla sottoposizione all'obbligo di presentazione alla P.G. di un'altra persona, poiché ritenute gravemente indiziate dei delitti di associazione di tipo mafioso, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, di tentato omicidio e di porto abusivo di armi.

Delitti tutti commessi al fine di agevolare gli scopi criminali del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Cutolo, radicato ed operante nel Rione Traiano, nell'area occidentale della città di Napoli.

Il provvedimento cautelare è stato emesso all'esito di una complessa attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Napoli - Bagnoli e coordinata dalla Ddda della Procura della Repubblica di Napoli, che si inquadra in una più ampia strategia di contrasto ai gruppi camorristici operanti nell'area Flegrea, sotto l'influenza dello storico cartello della criminalità organizzata denominato Alleanza di Secondigliano.

I dati probatori a sostegno dell'emissione dell'ordinanza cautelare hanno permesso di ricostruire l'esistenza e l'operatività del gruppo camorristico capeggiato da Carra Gennaro, Cutolo Vincenzo (figlio di Salvatore e di Ostinato Giuseppina) e di Pietroluongo Francesco nell'area territoriale del Rione Traiano, facendo luce sulle dinamiche e sulle finalità associative (traffico di stupefacenti ed estorsioni), nonché sulle modalità di gestione della "cassa comune", funzionale anche al mantenimento degli affiliati detenuti e dei loro familiari.

In particolare, è stato ricostruito un consolidato sistema di approvvigionamento e smistamento di sostanze stupefacente che, attraverso la gestione delle "piazze di spaccio" ubicate nel Rione Traiano, permetteva di commercializzare al dettaglio ingenti quantitativi di droga (cocaina, marijuana hashish).

Il provvedimento cautelare, inoltre, prende in esame gli elementi di prova raccolti a fondamento della responsabilità degli indagati, interno al predetto gruppo camorristico, per il tentativo di uccidere Minichini Francesco, in quanto appartenente all'avverso gruppo criminale facente capo a Marfella Giuseppe, da inquadrarsi nell'ambito della contrapposizione armata tra le due organizzazioni camorristiche per il controllo delle attività illecite nel Rione Traiano.

Tra gli indagati tratti in arresto, vi sono Mazzaccarro Giuseppe, elemento di vertice del gruppo camorristico facente capo alla famiglia Sorianiello, quale fornitore di sostanza stupefacente attivo nel Rione Traiano, Ostinato Giuseppina, coniuge di Cutolo Salvatore, capo storico ed indiscusso del gruppo Cutolo, e Calone Antonio (detto "Tonino di Posillipo"), affiliatosi con ruolo apicale al gruppo riferibile alla famiglia Cutolo, pur conservando il controllo criminale del quartiere di Posillipo.