A cura della Redazione

Si fa male a causa di una brusca frenata di un bus ANM a Napoli, viene ricoverato in ospedale ma muore dopo 5 giorni a causa di complicanze intervenute a seguito della frattura al femore cagionata dalla manovra del mezzo. I familiari ottengono un maxi risarcimento di 570mila euro.

A renderlo noto è lo Studio Associati Maior, specializzato in malasanità e maxirisarcimenti, che ha assistito nella vertenza legale i congiunti dell'uomo, di 84 anni. "In un primo momento è stata liquidata la figlia del malcapitato per 200.000,00 euro. Successivamente hanno agito le nipoti da parte della figlia, le quali hanno ricevuto l’una 50.000,00 euro, in quanto convivente con il nonno, e l’altra 30.000,00 euro", affermano gli avvocati Michele Francesco Sorrentino, Pierlorenzo Catalano e Filippo Castaldo dello Studio Maior.

“In seguito - proseguono - è stato liquidato il figlio secondogenito della vittima, che ha ottenuto 220.000,00 euro, avendo agito anche per la quota risarcitoria spettante alla madre, a sua volta deceduta a distanza di due mesi dalla morte del marito. Infine, lo stesso secondogenito dell'uomo ha azionato la pretesa anche per conto dei propri figli, nipoti del defunto, i quali hanno ceduto il proprio credito risarcitorio al padre perché agisse in loro vece. La liquidazione stavolta è ammontata a 70.000,00 euro complessivi”.

“Risultati come questo danno senso a tutto il lavoro sviluppato in difesa dei nostri clienti - spiegano i legali -. Riuscire a sostenere e a dimostrare la nostra tesi e veder accordato un risarcimento di tali dimensioni è entusiasmante, perché ripaga di tutto l’impegno profuso - affermano i tre avvocati, parte del team che si occupa di difesa congiunta in sede civile e penale -. La giurisprudenza ha un valore altissimo, presupposto delle libertà della persona. Per noi significa tutelare i nostri clienti e chi ci dà fiducia. È un lavoro che svolgiamo con profonda dedizione e senso di missione”.

(foto di repertorio)