A cura della Redazione

Ennesima aggressione al personale sanitario, la numero 25 dall'inizio dell'anno come riferisce la pagina Facebook Nessuno Tocchi Ippocrate, che pubblica il racconto dello stesso medico aggredito.

I fatti si sono verificati al Fatebenefratelli di Napoli. "Qui succede raramente - scrive Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate - ma quando succede assume caratteristiche davvero tragiche e grottesche".

Due questa volte le vittime del comportamento sconsiderato di un paziente, giunto all'ospedale di via Manzoni con il 118 nel pomeriggio di domenica, affetto da colon irritabile. "L'uomo riferiva di dolori addominali, tempo 15 minutidi liberare una barella dove poterlo accogliere, visto che avevo 3 prestazioni in corso su 2 barelle disponibili per me - racconta il chirurgo -. Poco prima delle 16:3,0 nel momento in cui apriamo per accettarlo, lui inizia a fare il pazzo, strappa la mascherina dalla faccia all'infermiera e chiede di vedermi, lo accolgo per tranquillizzarlo e lui mi sputa dritto in faccia, mi allontano senza batter ciglio per raggiungere le guardie giurate e lui continua ad inveire e cerca di raggiungermi. Intervengono le guardie ed il personale 118 che lo aveva trasportato per cercare di fermarlo, lui arriva a colpirmi 2 volte, la prima al viso, mi fa cadere gli occhiali e mi procura un taglio alla faccia interna del labbro inferiore, e la seconda non riesce ad arrivare al mio viso e mi colpisce al torace (fortunatamente sono alto 190 cm). Nella colluttazione colpisce anche l’autista del servizio 118 in pieno volto. Io non reagisco e faccio per riguadagnare il mio Pronto Soccorso, lui prova a raggiungermi una terza volta ma mi divincolo e finalmente riescono a trattenerlo il tempo necessario così da farmi allontanare. Lui continua a creare caos, colpisce con calci un'altra ambulanza che stava accedendo al nostro nosocomio costringendola a fare dietrofront e infine scappa urlando che altrimenti l'avrebbero arrestato”, conclude il medico.

"Chiediamo alla direzione dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli di prendere provvedimenti nei confronti dell’aggressore - scrive Ruggiero -, che tra l’altro è stato identificato a mezzo carta d’identità, ma soprattutto di tutelare il collega precario con tutti i mezzi che si hanno a disposizione”.