A cura della Redazione

Estradato dagli Emirati Arabi Uniti, dove era stato catturato lo scorso agosto durante la latitanza, Raffaele Mauriello, 32 anni, ritenuto elemento di spicco del clan camorristico degli Amato-Pagano. L’uomo è giunto all’Aeroporto di Fiumicino a Roma dove ad attenderlo c’erano Polizia e Carabinieri, che gli hanno notificato due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di omicidio aggravato dal metodo mafioso e porto abusivo d’armi.

A seguito di una indagine coordinata dalla DDA di Napoli e svolta dalla Squadra Mobile partenopea, Mauriello è ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Andrea Castello, avvenuto il 14 marzo 2014 a Casandrino (nel Napoletano), nell’ambito della guerra intestina al sodalizio criminale, nota come faida tra i Maranesi e i Militesi. L’uomo era stato raggiunto da una misura coercitiva nel settembre 2018 ma da allora si era reso irreperibile, rifugiandosi a Dubai.

Il 5 dicembre 2020, poi, una ulteriore attività investigativa, diretta sempre dall’Antimafia napoletana ed espletata, questa volta, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, ha portato all’emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare perché il 32enne è stato ritenuto responsabile anche dell’omicidio di Fabio Cafasso, risalente al dicembre 2011, nell’ambito della faida interna al cartello degli Scissionisti.

Il lavoro di decriptazione dei sistemi di messaggistica utilizzati dai criminali “Enccrochat“ e “Sky Ecc”, svolto dalla Squadra Mobile di Napoli in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisioni Interpol ed Europol, ha consentito di ricostruire la rete di fiancheggiatori di Mauriello in territorio arabo, fornendo così elementi certi alla Polizia degli Emirati per la cattura del latitante, avvenuta nell’agosto 2021.