A cura della Redazione

Alloggio del custode occupato abusivamente dal 1988 nella scuola, danno erariale di quasi 93mila euro.

A seguito di una attività di indagine esperita dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Napoli Vomero e coordinata dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti (procuratore generale dott. Antonio Giuseppone, vice procuratore il dott. Ferruccio Capalbo) è stato notificato a diversi dirigenti del Comune di Napoli, della società Napoli Servizi e del 36° Circolo Didattico Statale di Napoli “L. Vanvitelli”, un invito a dedurre con cui vengono contestate delle condotte negligenti che avrebbero cagionato un danno erariale per complessivi euro 92.349,69.

I fatti contestati riguardano il plesso Caccavello della scuola dell’infanzia e primaria “L. Vanvitelli”, ubicata in un fabbricato di proprietà privata e condotto in locazione dal Comune di Napoli, al cui interno è presente un alloggio destinato al custode dell’edificio, ormai deceduto da oltre dieci anni, ed indebitamente occupato dai suoi eredi.

Per gli inquirenti vi sarebbe stata una colpevole inerzia della pubblica amministrazione "nell’intraprendere le doverose iniziative finalizzate alla liberazione dell’alloggio che, per la sua particolare ubicazione, permette agli occupanti abusivi l’accesso nei locali scolastici a qualsiasi ora del giorno e della notte, con evidenti ripercussioni negative sulla sicurezza delle scolaresche in giovane età, nonché l’utilizzo indiscriminato della fornitura idrica che serve l’istituto. L’occupazione di tali locali ha recato nocumento anche all’offerta didattica, stante l’impossibilità di reimpiegare gli stessi per sopperire al fabbisogno di aule", si legge in una nota.

Gli elementi raccolti hanno rilevato inoltre che un’ingente quota del credito risarcitorio vantato dall’Ente locale nei confronti degli occupanti abusivi, già richiesto in misura notevolmente sottostimata rispetto al valore di mercato dell’immobile, "è stata falcidiata dalla prescrizione a causa di condotte ascrivibili a diversi dirigenti del Comune di Napoli e della Napoli Servizi s.p.a., società quest’ultima deputata alla corretta emissione delle diffide di pagamento".

Nell’invito a dedurre della Magistratura Contabile viene evidenziata la gravità della vicenda alla luce delle già disastrate finanze comunali, che recentemente hanno ricevuto ingenti finanziamenti statali con il cosiddetto “Patto per Napoli”, il quale è subordinato, tra l’altro, proprio alla corretta gestione del patrimonio immobiliare ed alla dismissione dei “fitti passivi” da parte dell’Ente locale.

Da verifiche, è infatti emerso che la morosità nei rapporti di utenza del patrimonio del Comune di Napoli ha raggiunto la vertiginosa cifra di oltre 133 milioni di euro e sono anche "emerse importanti discrasie nell’attività di bollettazione nei confronti degli occupanti. Nel caso del plesso “Caccavello”, allo stato sussiste l’impossibilità di dismettere il fitto passivo proprio a causa della presenza di occupanti abusivi all’interno del cespite".

Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti al fine di vagliare eventuali profili di responsabilità in relazione all’occupazione abusiva di altri alloggi “ex custode” presso istituti scolastici ed edifici pubblici della Municipalità 5, problematica che recentemente è anche assurta agli onori della cronaca.