A cura della Redazione
Trentatrè milioni di euro. E’ l’ammontare del finanziamento chiesto dal comune di Torre Annunziata alla Regione Campania per il progetto definitivo per la “risistemazione con risanamento ambientale e funzionale del porto di Torre Annunziata e aree limitrofe”. Il tutto nasce dall’avviso pubblico approvato dall’Ente napoletano per l’attuazione delle misure di accelerazione della spesa pubblica attraverso il finanziamento di proposte progettuali presentate dai Comuni con popolazione fino a 50 mila abitanti. Il 24 febbraio scorso, la Regione Campania, con decreto n. 70, ha preso atto dei risultati dell’istruttoria da parte della Commissione appositamente costituita per la valutazione delle istanze inoltrate a seguito dell’Avviso pubblico. Ebbene, su 578 istanze presentate da Comuni ed Enti pubblici, 452 sono risultate coerenti rispetto al tipo di intervento da sostenere, mentre per le altre 126 sarà necessario procedere ad una integrazione della documentazione. Torre Annunziata è tra i comuni i cui interventi sono stati considerati coerenti, e questo è già un passo importante per poter ottenere il finanziamento richiesto alla Regione Campania. Ma in cosa consiste il progetto definitivo per la “risistemazione con risanamento ambientale e funzionale del porto di Torre Annunziata e aree limitrofe”?. Innanzitutto il dragaggio del porto (costo previsto circa 10 milioni di euro), indispensabile per il rilancio delle attività dello scalo marittimo, in modo da aumentare il pescaggio delle imbarcazioni fino a 10 metri di profondità e consentire così alle navi di una certa portata di attraccare. Il dragaggio prevede un prelievo di circa 175 metri cubi di sabbia che potrà essere smaltita in piccola parte (15 mila mc) in ambiente costiero all’interno di casse di colmata, e in ambiente sommerso interno al porto. I restanti 160 mila metri cubi di sabbia andranno trasportati a rifiuto, con un costo per lo smaltimento stimato intorno ai 12 milioni di euro. Il secondo intervento consiste nel completamento della bretella di collegamento porto-autostrada A3, già finanziato dalla Provincia di Napoli e dalla Regione Campania, ma successivamente revocato, per la parte di sua competenza, da quest’ultima. Esso prevede l’ampliamento di un tratto di circa 100 metri di via Terragneta e la realizzazione di un nuovo tratto, a ridosso dell’area portuale, che servirà proprio a collegare la zona portuale con le arterie di traffico principali. La realizzazione della bretella è strategica per lo sviluppo delle attività commerciali all’interno del porto oplontino. Attualmente il traffico pesante diretto allo scalo portuale transita per le strade della città, con un grave danno ambientale ed urbanistico. Inoltre, l’altezza limitata dei ponti delle Ferrovie dello Stato rappresenta un ostacolo al passaggio di tir di grosse dimensioni. Quindi è quanto mai necessario realizzare il tratto finale della bretella per collegare la zona industriale con il porto. Un percorso lineare di 1.500 metri, dei quali attualmente solo il 50 per cento è transitabile. Il terzo intervento consiste nella bonifica della Salera e della strada a ridosso dell’area portuale, che presenta rifiuti per circa 300 metri per un totale di circa 12 mila metri cubi di materiali.. Per la sola bonifica della Salera è prevista una spesa di 450 mila euro, mentre lo smaltimento dei rifiuti in discarica costerà oltre un milione di euro. Entro marzo la Commissione regionale di tecnici assegnerà i fondi ai Comuni in regola con requisiti e documentazione. Gli stessi fondi dovranno essere spesi entro l’anno 2015, altrimenti non si parlerebbe di misure di accelerazione della spesa… BENNI GAGLIARDI (dal settimanale TorreSette del 28 febbraio 2014