A cura della Redazione

Comunicato del commissario cittadino del Partito democratico Paolo Persico suula situazione politica a Torre Annunziata e sulle prospettive future in vista della definizione del “Contratto istituzionale di sviluppo dell’area Vesuvio-Pompei”:

"Siamo alla vigilia di scelte fondamentali e manca qualsiasi confronto degno di questo nome mentre è indispensabile una discussione ampia e trasparente - inizia così la nota del Pd -.

Anche il Consiglio comunale convocato stamattina non si è tenuto per mancanza di numero legale.

Ciò conferma la confusione e la debolezza politica della maggioranza e della Giunta attuale.

Tutto questo caos avviene mentre si discutono alcune scelte strategiche per la città.

Scelte che rischiano di essere assunte in modo opaco e senza un confronto chiaro e trasparente.

E’ necessaria una discussione pubblica da tenere non solo nelle sedi istituzionali ma soprattutto con le associazioni, le forze politiche e sociali, i cittadini.

Il 15 gennaio prossimo scade il termine per presentare i progetti - da parte dei comuni e degli altri Enti - al Ministero per il sud per la definizione del “Contratto istituzionale di sviluppo dell’area Vesuvio-Pompei”.

Uno strumento che rappresenta uno degli assi fondamentali per l’utilizzo delle risorse europee.

Si tratta di scelte che incideranno in modo robusto sul futuro dei nostri territori.

Rispetto a ciò vi sono due esigenze alle quali non si può rinunciare:

  • coerenza con gli obiettivi di crescita e di sostenibilità dettati dagli standard europei;
  • recepimento delle scelte nel PUC e comunque in un disegno urbanistico futuro della città rimuovendo interventi estemporanei ed incoerenti.

Per tali ragioni è urgente oltre che necessario un confronto in sede di commissioni consiliari e la predisposizione di un programma di incontri capaci di innescare una trasparente concertazione con le forze sociali e le associazioni.

Bisogna fare presto e bene. Non replicando ciò che sta accadendo con il PUC che, dopo l’approvazione del preliminare e il confronto - pubblico e trasparente - avviato dall’allora assessore all’urbanistica prof.ssa Stefania Caiazzo (dimessasi ormai da mesi) è arenato in una nebulosa “cabina di regia”.

Vanno evitate le esperienze negative consumate con il Contratto d’area e va attivato ogni strumento per stanare interessi opachi.

Il Contratto istituzionale di sviluppo insieme al riutilizzo dei beni confiscati alla camorra possono costituire una grande opportunità per il Mezzogiorno e per la nostra area.

Ma bisogna cambiare metodo. E’ incredibile che la delibera di acquisizione di 14 beni confiscati venga riproposta in consiglio senza un minimo di discussione e di approfondimenti nelle competenti commissioni consiliari come richiesto dal gruppo consiliare del Pd.Per gli stessi beni confiscati è in itinere un altro "Contratto istituzionale di sviluppo" dotato di ingenti risorse su cui la nostra area territoriale può svolgere un ruolo importante.

Su questi punti - conclude il comunicato -incalzeremo ogni giorno l’attuale amministrazione e proseguiremo il confronto con le forze che hanno davvero a cuore il bene comune e gli interessi della città".