A cura della Redazione

Il 17 gennaio si celebra Sant'Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli, la Giornata mondiale della pizza, uno dei piatti simbolo della gastronomia italiana, sintesi della Dieta Mediterranea, marchio comunitario STG (specialità tradizionale garantita) e anche patrimonio dell’Unesco con l’arte dei pizzaiuoli napoletani tra i patrimoni immateriali dell’umanità.

Una tradizione delle antiche famiglie delle pizzerie napoletane che, fino al 1924-1925, ogni 17 gennaio facevano mezza giornata di lavoro e poi se ne andavano tutti in gita fuori porta in un ristorante che era a Capodimonte, Colli Aminei, e lì festeggiavano Sant'Antuono accendendo un falò. Per l’occasione le pizzerie aderenti proporranno una Pizza speciale a un prezzo consigliato ed è stato istituito un premio per l’impegno per la promozione e la diffusione dell’arte internazionale del pizzaiuolo napoletano.  

La pizza Sant'Antuono è farcita infatti con il meglio della cucina classica napoletana a discrezione del pizzaiolo tra i seguenti prodotti: ragù, fiordilatte, ricotta, polpettine, mozzarella, salsiccia e salame piccante/dolce. La valorizzazione della pizza napoletana sancisce  la leadership nazionale nel vasto panorama della gastronomia popolare di qualità,  con valore storico, culturale, economico e sociale.

Un plauso alla AVPN di Antonio Pace, per il recupero della tradizione del falò e della giornata del pizzaiolo e alla APN di Sergio Miccù, per l’edizione del libro celebrativo dei pizzaiuoli. Cosi a margine del’incontro presso la Pizzeria Mattozzi di Piazza Carità a Napoli con il Maestro PizzaioloPaolo Surace, del Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo e Presidente Comitato Promozione e Valorizzazione della Pizza Napoletana, Rosario Lopa.