A cura della Redazione

Insieme al fratello, in poco più di 20 giorni, aveva minacciato, picchiato e rapinato per quattordici volte due prostitute e i loro clienti. Dalla paura e dalla diffidenza le ragazze - una 25enne della Romania e una 28enne del Kirghizistan - erano passate alla consapevolezza che soltanto gli uomini in divisa potevano salvarle da quella che ormai era diventata una persecuzione che rischiava di finire male. E allora a inizio dicembre 2016 erano andate a denunciare tutto fornendo ricostruzioni, dettagli e circostanze utili alle indagini.

Si prostituivano in contrada Sannereto, nelle campagne del Napoletano, ed erano state rapinate da due persone con lo stesso modus operandi per ben quattordici volte: la rumena aveva subito sei rapine (due delle quali nello stesso giorno) e la kirghisa otto. Venivano aggredite mentre erano appartate con clienti e prese a schiaffi, minacciate con coltelli e bastoni, private dei soldi. Poi, prima di fuggire, i malfattori buttavano nei campi le chiavi delle vetture o ne bucavano le gomme e si impossessavano dei telefonini per evitare di essere seguiti o che le vittime potessero chiamare le forze dell’ordine.

Grazie alle descrizioni i militari dell’Arma, coordinati dalla Procura di Nola, hanno identificato i malfattori e arrestato alla fine di gennaio il 35enne Gennaro Annunziata. Del suo fratello e complice Vincenzo, 38 anni, nessuna traccia. Vistosi braccato dai militari si era rifugiato in Germania per sfuggire alle ricerche. Di li a poco è stato dichiarato latitante.

Nella giornata di domenica 12 marzo, pensando fosse passata “la bufera” e anche perché erano finiti i soldi per pernottare in albergo e mangiare al ristorante, ha scelto di tornare a Napoli, dopo un mese e mezzo di latitanza.

È partito in autobus verso Milano, li ha cambiato mezzo prendendone uno fino a Caserta. I carabinieri della Stazione di Acerra lo hanno individuato e assicurato alla giustizia appena sceso dal bus alla stazione ferroviaria di Caserta.

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