A cura della Redazione

Autunno, tempo di vendemmia. Così l'uva diventa un "bene pregiato" che vale la pena... rubare. Almeno è questo che hanno pensato marito e moglie di Mirabella Eclano, in provincia di Avellino. La coppia aveva infatti deciso di mettere a segno un furto in un vigneto di Grottaminarda. Sono stati però notati dal proprietario del fondo agricolo che ha contatto i carabinieri.

Ricevuta la segnalazione, i militari in servizio presso la Centrale Operativa di Avellino disponevano in tempo reale l’invio della pattuglia della locale Stazione, che piombava sul posto e traeva in arresto l’uomo che aveva tentato di asportare circa 250 chili di uva.
Nel corso dell’intervento i Carabinieri sorprendevano nei pressi del vigneto anche la moglie dell’arrestato. All’esito della successiva perquisizione domiciliare effettuata all’interno dell’abitazione della coppia, i militari rinvenivano un cofanetto contenente sostanza stupefacente di tipo marijuana. Sei piante in fioritura della stesso tipo venivano rinvenute anche nel terreno di pertinenza l’abitazione.

L’uomo, inchiodato alle proprie responsabilità da tutte le evidenze raccolte, veniva quindi dichiarato in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Benevento in quanto ritenuto responsabile di furto aggravato. Gli veniva contestata inoltre la detenzione di sostanza stupefacente. Per la moglie scattava invece la denuncia in stato di libertà alla medesima Autorità Giudiziaria per aver concorso nel furto. 

Sia lo stupefacente che dodici cassette di plastica utilizzate per asportare l’uva sono state sottoposte a sequestro. Il prezioso raccolto è stato restituito all’avente diritto.

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