A cura della Redazione

Droga, armi ed estorsioni nell'Agro Nocerino-Sarnese, quattordici misure cautelari. Le Squadre Mobili di Salerno - con il supporto degli agenti del Commissariato di Sarno -, Roma e Siracusa, hanno dato esecuzione, nella giornata di martedì 16 ottobre, ad una ordinanza di cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della DDA di Salerno, nei confronti di 14 indagati, di cui 11 sottoposti alla custodia in carcere, 2 alla custodia domiciliare nonché un indagato sottoposto alla misura interdittiva della sospensione dalla professione per un anno. Quest'ultimo è un poliziotto in servizio al Commissariato di Sarno.

Il capo dell'organizzazione criminale, Nicola La Rocca, è stato rintracciato nell'abitazione della fidanzata. L'uomo era già latitante e doveva scontare 14 anni di carcere a seguito di una sentenza di condanna per il reato di omicidio commesso quando era ancora minorenne.

Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale e porto abusivo in luogo pubblico di armi da sparo, estorsione e riciclaggio. L'Assistente Capo della Polizia di Stato, invece, è accusato di rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento personale.

Le indagini hanno tratto origine da autonome attività investigative svolte da personale del Commissariato Sarno e dalla perquisizione domiciliare presso l'abitazione di Marco Viscardi, successivamente tratto in arresto, in quanto trovato in possesso di un fucile d'assalto AK47 (Kalashnikov) cal. 7.62; una pistola semiautomatica cal. 9x18 con relativo munizionamento; 107 grammi di cocaina; 274 grammi di marijuana e 5,1 kg di hashish.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare che sia le armi che la sostanza stupefacente erano direttamente riconducibili a Nicola La Rocca, il quale voleva accaparrarsi il mercato degli stupefacenti nel comprensorio di Sarno e zone limitrofe, avvalendosi della disponibilità di armi, da utilizzare per attentati in fase di programmazione, in evidente contrapposizione con omologhi gruppi delinquenziali già operanti su quello stesso territorio.

Sempre nell'ambito delle attività coordinate dalla Procura della Repubblica, il 12 ottobre scorso, la Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un provvedimento di fermo di quattro indiziati dei reati di tentata estorsione aggravata, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo e del relativo munizionamento. Questi ultimi sono stati tradotti ai domiciliari.

Le indagini presero spunto  dall'attentato, subito il 5 dicembre 2017, sulla strada litoranea, nell'agro del comune di Eboli, da un imprenditore del settore ittico, operante nel mercato del pesce di Salerno. Sotto la sua abitazione, mentre era a bordo della propria auto, furono esplosi diversi colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che colpirono la vettura senza provocare danni alla persona.

Lo sviluppo investigativo ha consentito di verificare innanzitutto il movente dell'azione criminosa, ovvero il tentativo effettuato da un concorrente della vittima, sempre nel settore ittico, di evitare che l'uomo acquisisse ulteriori società, dando pertanto mandato ad altri soggetti ad effettuare l'azione dimostrativa resasi necessaria in quanto l'imprenditore era rimasto insensibile alle "sollecitazioni orali" che gli sconsigliavano di estendere la sua attività.

Durante le perquisizioni domiciliari, effettuate presso le abitazioni degli indagati, sono stati trovati e sequestrati 2 fucili a pompa cal. 12 e una pistola cal. 9x21, con le matricole abrase, nonché il relativo munizionamento.

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