A cura della Redazione

Lo scorso 27 dicembre, il Tribunale di Napoli - Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione, in accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Napoli Alessandro Giuliano alla fine del mese di novembre, ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la durata di 3 anni e 6 mesi, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e cauzione di 2.000 euro, nei confronti di A. F., pregiudicato napoletano di 56 anni, attualmente in stato di libertà poiché scarcerato per fine pena l’11 dicembre 2021.

«L'uomo risulta da lungo tempo inserito in ambienti malavitosi di stampo camorristico del territorio puteolano - si legge in una nota della Questura partenopea - ed è stato giudizialmente riconosciuto esserne un esponente di rilievo fin dall’anno 2003».

Il Tribunale Misure di Prevenzione ha dunque accolto l’inquadramento della pericolosità del proposto ai sensi Codice antimafia, ritenendo attuali e consistenti gli indizi forniti circa l'appartenenza del soggetto al sodalizio criminale “Longobardi-Beneduce”, anche alla luce dei riscontri raccolti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, in ordine alla sua partecipazione ai disordini avvenuti nel marzo 2020, in occasione dell’introduzione della misure di contrasto al Covid-19, all’interno del carcere di Melfi (PZ), cui presero parte numerosi detenuti.

L'uomo si era reso irreperibile fin da subito, sottraendosi all’esecuzione della misura per quasi un mese, fino alla data del 19 gennaio scorso quando è stato rintracciato da personale del Commissariato di Polizia di Pozzuoli, che lo ha raggiunto mentre tentava di nascondersi all’interno della sua stessa abitazione.

La proposta formulata a suo carico è stata presentata con richiesta all’Autorità Giudiziaria di adottare il provvedimento con procedura d’urgenza, prospettandosi il pericolo determinato dalla prossima scarcerazione e dal momento che il 56enne era già dedito ad attività estorsiva per conto del clan, cui era indiziato di appartenere, altresì in prossimità del periodo natalizio, allorquando di solito purtroppo si intensifica la pressione estorsiva sugli imprenditori e commercianti.