A cura della Redazione

Maxi operazione anti-camorra in Campania e in Calabria. Nelle province di Benevento, Avellino, Caserta e Catanzaro, i Carabinieri del Comando provinciale di Benevento hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea, nei confronti di 14 soggetti. 

Sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare il clan Pagnozzi, operante nei comuni di Montesarchio, Moiano, Airola, Sant’Agata de Goti, tutti in provincia di Benevento, San Martino Valle Caudina (Avellino) e San Felice a Cancello (Caserta).

Le indagini furono avviate nel 2018 dai militari dell'Arma della Compagnia di Montesarchio, ed hanno consentito di accertare la "perdurante esistenza e operatività del citato sodalizio criminale, egemone nella Valle Caudina, delinearne l’attuale articolazione e individuarne i referenti preposti a ciascuna area territoriale di influenza", si legge in una nota.

Nel luglio 2020, nell'ambito della stessa inchiesta, erano state arrestate otto persone in relazione ad alcuni episodi estorsivi compiuti per conto del clan.

I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso agli inquirenti di acquisire ulteriori elementi di prova in merito all’esistenza di un’organizzazione criminale di natura camorristica "di forte allarme sociale", attiva nel territorio Valle di Suessola e della Valle Caudina, che, nel tempo, ha subito trasformazioni dovute soprattutto a defezioni e scissioni tra le varie anime del direttorio dello storico clan.

Dall’attività investigativa sono emersi, infatti, rilevanti elementi probatori circa il capillare controllo criminale del territorio realizzato dal clan Pagnozzi, di cui è stata accertata la disponibilità di armi utilizzate per compiere richieste estorsive ai danni di imprenditori edili della provincia di Benevento, alcune delle quali anche mediante incendi e danneggiamenti.

Contestualmente, è stata documentata la gestione di “piazze” di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana - con approvvigionamenti nell’hinterland napoletano - in vari Comuni delle province di Benevento e Avellino, attraverso una precisa ripartizione di ruoli tra i sodali.

L’indagine infine ha anche fatto emergere un tentativo di condizionamento delle elezioni amministrative del Comune di Moiano svoltesi il 26 maggio 2019, mediante la presentazione di una lista elettorale e il compimento di atti intimidatori nei confronti di soggetti riferibili allo schieramento politico contrapposto, risultato comunque vincente.