A cura della Redazione

Si allarga l'inchiesta a Caivano, in provincia di Napoli, sulle presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nel governo e nell’amministrazione del Comune. I Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare a carico di 18 persone, 9 delle quali già erano state indagate il 10 ottobre scorso.

L'inchiesta, coordinata dalla DDA di Napoli, vede gli indagati accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.

I provvedimenti scaturiscono da un’intensa attività investigativa condotta dai militari dal novembre 2022 a luglio 2023 che, in sintesi, ha consentito di far emergere una "concreta" - reputano gli inquirenti - "infiltrazione della locale criminalità organizzata nelle attività di governo ed amministrazione del Comune di Caivano e, in particolare, nella gestione degli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici".

Secondo la ricostruzione investigativa, l’organizzazione criminale riusciva ad ottenere da parte dei pubblici amministratori l’indicazione di notizie riservate relative all’aggiudicazione degli appalti in modo da poter indirizzare le richieste estorsivi. In più di una occasione, i pubblici dipendenti si ponevano come intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ovvero nel ritiro del denaro. Gli stessi imprenditori, se da una parte erano vittima della richiesta estorsiva, dall’altra riuscivano ad ottenere gli incarichi corrompendo amministratori e dirigenti comunali compiacenti.

L'operazione costituisce il prosieguo di quella che il 10 ottobre scorso ha portato all’esecuzione di 9 fermi di indiziato di delitto. In particolare, oltre ai soggetti già destinatari di misura restrittiva e per i quali il giudice di Napoli ha confermato la misura cautelare, vi sono ulteriori 9 indagati tra cui Angelino Antonio, considerato a capo del gruppo criminale di tipo camorristico operante su Caivano, e 6 imprenditori edili, destinatari della misura degli arresti domiciliari e ai quali sono contestate dazioni corruttive in favore di politici e dipendenti del Comune di Caivano, finalizzate ad agevolazioni relative alle gare di appalto bandite dall’Ente locale.