A cura della Redazione

I carabinieri del Nas di Salerno hanno effettuato controlli nelle province di Salerno, Avellino e Benevento, ispezionando le mense scolastiche.

Sedici sono state le strutture ispezionate, di cui sette risultate “non conformi” - a vario titolo - per lievi criticità igienico sanitarie o strutturali. Irrogata una sanzione amministrativa per la mancata osservanza del manuale di autocontrollo.

Tra gli interventi più significativi, quello effettuato presso una mensa scolastica (gestita da una società cooperativa) di un Istituto Comprensivo ubicato nella provincia di Avellino, dove è stata disposta la sospensione “ad horas” del laboratorio-cucina, con annesso deposito. I militari del NAS hanno rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e la difformità del titolo autorizzativo rispetto al servizio prestato. Infine, sono state accertate irregolarità nella conservazione di circa due chili di carne affettata, che è stata subito distrutta su indicazione del medico dell’Asl.

In tutta Italia, nell'ultimo mese, i carabinieri hanno effettuato verifiche su circa mille attività di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori ed universitari, sia pubbliche che private. Tra le ditte controllate, 257 hanno evidenziato irregolarità, pari al 27%, accertando 361 violazioni penali e amministrative, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per 192mila euro, contestate a causa di violazioni nella gestione e conservazione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto.

Disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina/depositi alimenti per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità, di formazioni di muffe, di insetti ed escrementi di roditori. Tra questi è stata eseguita la chiusura di un asilo nido in provincia di Taranto, peraltro non censito, il cui approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea per usi alimentari. 

Complessivamente sono stati sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari (carni, formaggi, pane, pasta, acqua minerale) riscontrate in assenza di tracciabilità, scadute di validità e custodite in ambienti inadeguati.

Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 18 gestori dei servizi-mensa, ritenuti responsabili di frode ed inadempienza in pubbliche forniture per aver confezionato pasti in qualità e grammatura inferiore a quello pattuito, in violazione ai capitolati contrattuali.

La maggioranza delle irregolarità hanno invece riguardato carenze strutturali e gestionali nella preparazione dei pasti, la mancanza della tracciabilità degli alimenti e l’omessa comunicazione della presenza di eventuali allergeni, essenziale per la prevenzione di possibili episodi di reazione allergica, in particolare nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.