A cura della Redazione

L'ufficio di Sanità marittima di Catania ha ordinato lo sbarco immediato dalla nave Diciotti di 11 donne e 5 uomini, di cui due con sospetta tubercolosi. Il gruppo è sbarcato per motivi sanitari e in questi casi non serve il via libera del Viminale. Sulla Diciotti, dove nei giorni scorsi erano stati segnalati anche diversi casi di scabbia, sono rimaste complessivamente 124 persone tra eritrei, migranti delle Isole Comore, bengalesi, siriani, un egiziano ed un somalo. Mercoledì scorso erano già scesi dalla nave 27 minori non accompagnati.

"C'è assoluta tranquillità e non cambia la linea della fermezza". Sui migranti a bordo della nave Diciotti la linea del Viminale, secondo quanto apprende l'ANSA, non cambia. Matteo Salvini conferma la tranquillità e sottolinea di essere al lavoro, "con buone prospettive", per "una soluzione positiva" del caso. "Ogni denuncia è per me una medaglia al valore", ha detto.

Intanto a Roma il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha ascoltato come persone informate dei fatti alcuni funzionari del ministero dell'Interno nell'ambito dell'inchiesta sulla nave della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania. Le audizioni si sono tenute negli uffici della Procura di Roma.

Sulla nave, al quinto giorno nel porto catanese, stanno per salire per un controllo medico gli ispettori del ministero della Salute e i medici dell'Usmaf e regionali. Sull'imbarcazione sono stati portati dei tappetini da notte, materiale per l'igiene intima e di prima necessità offerti dalla Croce rossa italiana presente sul molo.

Sui migranti si sta consumando un duro scontro tra il governo italiano e l'Europa, dopo il nulla di fatto dalla riunione degli sherpa a Bruxelles sul caso Diciotti e più in generale su un documento sugli sbarchi. Di Maio e Salvini minacciano di non pagare la quota dell'Italia all'Ue se non si trova una soluzione sugli sbarchi, ma la risposta comunitaria è durissima: "Così non si va da nessuna parte". 

Si infiamma anche la polemica politica. In un tweet, l'ex premier e senatore Pd Matteo Renzi scrive: "Ci sono 150 eritrei e 43 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro. Ma i diritti umani valgono più dei 'mi piace' sui social. Noi siamo l'Italia, non uno Stato canaglia: restiamo umani e #Fateliscendere". Il Pd chiede al premier Conte di riferire subito in Parlamento.

Quinto giorno della Diciotti a Catania. Tutto apparentemente tranquillo, sotto un sole già caldo, nel porto di Catania, dove da cinque giorni è ormeggiata nave Diciotti. Dal pattugliatore della Guardia costiera tre giorni fa sono stati sbarcati 27 minorenni non accompagnati. Oggi alle 17 nel porto è in programma un presidio di un cartello di associazioni regionali per chiedere la 'liberazione' di "persone stremate e in precarie condizioni di salute". Anche stamane sul molo di Levante è presente solamente personale della Guardia Costiera, Polizia di Stato, Guardia di finanza e carabinieri. Nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l'assistenza allo sbarco.