A cura della Redazione

Un mese dopo il crollo del ponte Morandi Genova si ferma per rendere omaggio alle 43 persone morte nel disastro. In una piazza De Ferrari commossa nel ricordo, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "A dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto - ha annunciato - ci sarà il commissario con un mio decreto, ed è un commissario che avrà pieni poteri". "Ho portato dei fogli pieni di fatti, di misure concrete. Qualcuno ha detto che siamo stati a litigare al Cdm, no siamo stati ad operare per questo decreto". 

Lacrime sul palco per Tullio Solenghi che ha letto il lungo elenco di vittime e lacrime tra i numerosissimi presenti nella piazza. 

Il sindaco Marco Bucci e il governatore Toti sono stati accolti in piazza dagli applausi del pubblico. "Non me lo hanno chiesto, ma se lo chiedono mi tiro su le maniche e mi darò da fare", ha risposto il primo cittadini a chi gli ha chiesto se se sia pronto a fare il commissario. "Figuratevi se dico di no, se me lo chiedono, cosa pensa poi Genova".

In piazza lunghissimi applausi sono stati rivolti agli eroi dei soccorsi, vigili del fuoco, forze dell'ordine e volontari. "Pioveva e c'era un forte odore di fango, un odore che conosciamo, quello dell'alluvione, ma non era l'alluvione: un pezzo di ponte non c'era più", ha raccontato Alessandro Campora, capo squadra dei vigili del fuoco. Marco Gastaldi, assistente capo della sottosezione Ovada della Polizia stradale: "Pensavamo a un incidente, ma abbiamo visto le persone correrci incontro in preda al panico, anche per noi c'è stato un momento di disorientamento, ma la priorità era mettere in salvo le persone che si trovavano ancora sul pezzo di ponte non crollate e le abbiamo portare vie tutte". Nel dopo crollo sono intervenuti circa 2500 volontari. Cristina Romania è stata una delle prime ad arrivare sul posto: "C'era uno scenario surreale, sembrava impossibile che tanto caos avesse generato solo silenzio", ha raccontato.