A cura della Redazione

Rating confermato ma outlook negativo. Il verdetto dell' agenzia Standard & Poor's sulla sostenibilità finanziaria del sistema italiano arriva alle dieci di sera e suona come un campanello di allarme, materializzando i timori di un percorso sempre più a ostacoli per il governo italiano alle prese con la presentazione della legge di bilancio.

"Il piano economico del governo - fa sapere S&P - rischia di indebolire la performance di crescita dell'Italia". Nel mirino anche la riforma delle pensioni, che rappresenta "una minaccia ai conti pubblici". Per ora però il declassamento non c'è, mantenendo l'Italia a due lunghezze di distanza dal livello 'spazzatura' (BBB).

Il nuovo test è atteso per lunedì, alla riapertura dei mercati, quando gli occhi saranno di nuovo sullo spread e la tenuta dei bancari. Tutto un "film già visto", commenta per primo Matteo Salvini che assicura che in Italia non salteranno "né banche né imprese".

E poco dopo, su Twitter, Luigi Di Maio assicura che il governo è pronto ad andare avanti: "chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa".

Fatto sta che per l'agenzia di rating Usa le stime del governo non tornano: la crescita, sostengono gli analisti americani, viene rivista al ribasso (1,1%) e il deficit è più alto di quello messo nero su bianco da Roma e pari al 2,7%. Dopo giorni in cui i due vicepremier hanno sostenuto ripetutamente di non essere disponibili a cambiare manovra e strategia in politica economia, non è però detto che non diventi più forte la posizione di chi sostiene la necessità di qualche ritocco, con un occhio in particolare alle banche che potrebbero subire più di altri il peso del differenziale fra i Btp e i Bund. La partita certo resta complicata, anche per i toni accesi scelti dagli alleati. Solo poche ore prima della valutazione negativa di S&P, Luigi DI Maio aveva infatti assicurato di non temere le agenzie di rating. Ma non solo. Il leader pentastellato sceglie anche di andare allo scontro con il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che ha messo in guardia dalle ricadute dell'innalzamento dello spread proprio sugli istituti di credito.

"Siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia - osserva - e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente. Riescono a mostrare molto più rispetto addirittura i ministri tedeschi", è la chiosa.

"Un risultato atteso - afferma Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia -. Abbiamo sperato che il giudizio potesse essere meno severo, ma le dimensioni e i contenuti della Manovra scritta da questo governo non lasciavano molto margine. Il problema - come sempre - non sono le agenzie di rating, ma gli effetti che una politica scellerata e incomprensibile sta scaricando sui conti delle famiglie e sulle imprese italiane. Oggi chi vuole farsi finanziare un nuovo capannone, un macchinario o il mutuo della casa dei figli pagherà più di prima. Per cosa? Per pagare misure assistenziali e mance elettorali. M5s e Lega si fermino: vengono prima gli italiani, non prima i sondaggi". 

"Il giudizio severo sulla situazione italiana e sulla manovra del governo espresso questa sera da Standard e Poors, dovrebbe indurre tutti ad una meditata serietà di giudizio. La spocchia e l'arroganza delle prime risposte del vicepresidente Di Maio aumentano le nostre preoccupazioni per il futuro degli italiani. Nessun giudizio esterno è mai accettato da questa maggioranza, l'importante è trovare un nemico. A noi invece interessa difendere il futuro dell'Italia." Lo dichiara Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd.