A cura della Redazione

La storia di Alex aveva portato a settimane di mobilitazione, con migliaia di italiani che dal nord al sud si erano raccolti nelle piazze per rispondere all'appello lanciato sul web dai genitori del piccolo per trovare un donatore di midollo osseo compatibile, una ricerca purtroppo vana e che fece optare per l'innovativo intervento al bambino Gesù. Il piccolo fu sottoposto al trapianto il 20 dicembre, dopo il suo trasferimento dall'ospedale Great Ormond Street di Londra, città dove risiede con i genitori.

"Siamo contenti perchè il bambino sta bene, ha tolto il catetere venoso centrale e dovrà fare controlli sempre meno frequenti, ogni 15 giorni. E' senz'altro una buona notizia, perchè si avvicina il ritorno alla normalità", ha affermato Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell'ospedale, che ha seguito il piccolo.

Alex, sulla base delle sue condizioni ormai ottimali e che gli consentirebbero di riprendere una vita del tutto normale anche per la prolungata periodicità dei controlli, potrebbe dunque essere in grado di fare ritorno in Inghilterra dove i genitori, italiani, abitano. Al momento però, secondo quanto si apprende, i genitori non sarebbero intenzionati a fare ritorno a Londra.

"E' il lieto fine che tutti aspettavamo. Forza Alex. Buona Pasqua e buona vita", scrive il ministro della Salute Giulia Grillo su Facebook.

Ad Alex è stata applicata una tecnica innovativa, sperimentata con successo al Bambino Gesù: il trapianto di midollo osseo da genitore per curare la rara malattia genetica che lo affliggeva dalla nascita, la HLH.

Il trapianto è stato effettuato lo scorso dicembre e a gennaio, a poco più di un mese di distanza, l'Ospedale aveva annunciato che Alex stava bene ed il trapianto era riuscito, poichè le cellule trapiantate avevano attecchito. Il bimbo è stato dimesso nei giorni successivi ma è rimasto a Roma con i genitori, per la necessità di controlli frequenti. 

Per Alex è dunque ora terminata anche la 'fase 2' dopo l'intervento, con visite di controllo settimanali.

Nei soli due mesi della mobilitazione per il piccolo, da ottobre a dicembre scorso, i nuovi donatori di midollo che si sono iscritti al registro italiano sono stati 23mila, per un vero e proprio 'effetto Alex'.