A cura della Redazione

Da lunedì 3 febbraio si entra finalmente nel vivo della battaglia degli Idonei Assistenti Giudiziari, impegnati in queste ore nel tentativo di far approvare un emendamento al Dl “Milleproroghe” che permetterebbe la pronta immissione di 837 unità - già finanziate ed autorizzate ma ad oggi parcheggiate in graduatoria - negli uffici giudiziari d'Italia.

Nel frattempo, si è svolta ieri 31 gennaio 2020 la consueta cerimonia di Inaugurazione dell'anno giudiziario 2020 presso la Corte Suprema di Cassazione davanti al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Conte, e come di consueto, per l'occasione, il Ministero della giustizia, ha fornito i dati ufficiali relativi all'anno precedente. E' possibile infatti trovare i suddetti dati nella relazione del Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Giovanni Mammone, raccolti anno per anno sul sito del Consiglio Superiore della Magistratura. Confrontando le carenze di personale amministrativo registrate a fine 2018 con quelle registrate a fine 2019 è lampante quanto da tempo il GSGIAG (Gruppo Scorrimento Graduatoria Idonei Assistenti Giudiziari) ha previsto e denunciato: gli uffici giudiziari del nostro amato Paese oggi stanno peggio di ieri.

Infatti nell'anno 2018 su una dotazione organica di 43.658 unità ne risultavano coperte 34.322, con un saldo in negativo pari a 9.336; l'anno 2019 ha visto una riduzione della dotazione organica portandola a 43.304 unità ed ha chiuso l'anno con solo 33.424 presenze, portando le carenze del dipartimento a 9.880 unità, numero che in assenza del “magheggio” della riduzione della dotazione organica sarebbe stato di 10.234 unità.

“Tanti numeri per dire quello che da tempo il GSGIAG sostiene: il piano assunzioni del Ministro Bonafede, di cui si parla ormai da quasi 2 anni, per poter portare frutti necessita di tempo e se non si tampona l'emorragia di personale amministrativo, esasperata dall'introduzione della “quota 100”, la situazione degli uffici giudiziari, oggi emergenziale, sfuggirà di mano ed il 'paziente' morirà” dichiara Cinzia Rubino capogruppo del GSGIAG, la quale, il 16 gennaio scorso, ha portato la situazione all'attenzione parlamentare tramite un'audizione informale tenutasi nella Sala del Mappamondo della Camera dei deputati alla presenza delle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio. La metafora regge, infatti basti pensare ad un paziente con una grave emorragia in corso ed un medico che, in attesa che venga ultimato il farmaco “miracoloso”, si trova a scegliere tra il tamponare nel frattempo quell'emorragia od il lasciare che il paziente continui a dissanguarsi fino all'ultimazione del farmaco; il nostro medico pare aver optato per la seconda scelta, e questo ce lo dicono i numeri ufficiali.

“Il Ministero della giustizia ha a sua disposizione una graduatoria, scaturita a seguito del concorso bandito nel 2016 per il profilo di Assistente Giudiziario che conta ad oggi ancora 837 idonei, parcheggiati oramai da più di 2 anni, in attesa che si liberino posti in quel preciso profilo”, continua la Rubino, e per tornare alla nostra metafora, il nostro medico, in sostanza, non tampona l'emorragia perché teme che qualche capillare possa riempirsi di farmaco. Per chi non lo sapesse, quello dell'assistente giudiziario è un profilo estremamente duttile, nelle cui mansioni è previsto sia lavoro di cancelleria/segreteria sia l'assistenza del giudice in udienza - unico profilo assieme a quello del cancelliere esperto a svolgere tale mansione. In sostanza darebbe man forte sia negli uffici, permettendo un servizio migliore e più celere offerto all'utenza, che nello svolgimento dei processi, ad oggi ridotti di numero in diversi uffici giudiziari dell'intera nazione per mancanza, appunto, di personale amministrativo. In un momento dunque in cui non si fa altro che parlare di riduzione dei tempi processuali assistiamo a questo grande paradosso.

A rendersene conto, fortunatamente, ci sono stati diversi parlamentari i quali tramite la proposizione dell'emendamento redatto dal GSGIAG al “Milleproroghe” prima e tramite il dibattito che ha seguito la “Relazione annuale sullo stato della Giustizia” alle Camere del Ministro guardasigilli Alfonfo Bonafede poi, stanno sostenendo la legittima istanza degli idonei: Lega, Forza Italia, Liberi e Uguali e Fratelli d'Italia in qualità di propositori, ai quali si è aggiunta in un secondo momento Italia Viva in qualità di sostenitore in aula.

“Forza Italia, con un due specifici emendamenti al Dl milleproroghe, chiede di procedere immediatamente all’assunzione degli idonei assistenti giudiziari rimasti in graduatoria. Si tratta di proposte di buon senso che rappresentano un primo passo concreto per velocizzare i processi in Italia. Mi auguro che il Governo le approvi senza esitazione”. Lo afferma in una nota Stefania Prestigiacomo, Vice Presidente della Commissione Bilancio di Forza Italia alla Camera dei deputati.

“Abbiamo presentato questi emendamenti che contribuirebbero al ripristino di una soglia accettabile delle performance degli uffici giudiziari. Entrambi gli emendamenti non richiedono coperture finanziarie. Un emendamento permetterebbe di assumere subito 837 unità residue di idonei assistenti giudiziari, già autorizzati e finanziati. L’altro permetterebbe l’utilizzo fino al 31 marzo 2021 della graduatoria del concorso pubblico a 800 posti a tempo indeterminato, personale del Ministero della giustizia di cui al bando del novembre 2016. Sono emendamenti di buon senso, auspico possano trovare ampio consenso” fa sapere l'On. Roberto Turri, Capogruppo in Commissione Giustizia della Lega alla Camera dei deputati.

“Sostegno generale alla causa degli idonei assistenti giudiziari” arriva anche dall'On. Federico Conte, Capogruppo in Commissione Giustizia di Liberi e Uguali alla Camera dei deputati. “Ribadisco il nostro sostegno al GSGIAG soprattutto in considerazione delle gravissime carenze di organico nelle quali versano tutti gli uffici giudiziari d’Italia, a discapito del buon funzionamento della giustizia e, quindi, a discapito dei cittadini” così l'On. Carolina Varchi Capogruppo in Commissione Giustizia di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati.

“La Giustizia non ha colore” è uno degli slogan del GSGIAG, gruppo che rivolge quindi appello al Governo, affinché la proposta sia valutata come reale opportunità offerta alla Giustizia atta ad invertire, da subito, la tendenza negativa in termini di personale amministrativo in forza al Ministero della Giustizia, e conseguentemente in termini di performance degli uffici giudiziari, elementi che generano ricadute distruttive su investimenti, sulla domanda di giustizia dei cittadini, sulla qualità tout court della prassi democratica e sulla credibilità del Paese nel suo complesso. La palla passa quindi nelle mani del Governo Conte con l'auspicio che la ragionevolezza, l'etica, il buon senso e l'amore per il proprio Paese prevalgano su qualsiasi concetto, o preconcetto, di natura estranea all'oggetto dell'istanza.