A cura della Redazione

Il giornalismo italiano piange una delle sue figure più iconiche. Eugenio Scalfari se na va a 98 anni. Era nato a Civitavecchia il 6 aprile 1924. E' stato fondatore de La Repubblica nel 1976, uno dei più importanti quotidiani del Paese, che ha diretto per 20 anni, fino al 1996. Ha fondato anche L'Espresso, una delle maggiori riviste di inchiesta e approfodimento nel panorama italiano.

La sua vita è stata contrassegnata da un grande e intenso impegno sociale e culturale. Intellettuale di finissima fattura, Scalfari è stato anche scrittore, editorialista e politico. Dal 1968 al 1972 ha ricoperto la carica di deputato tra le fila del gruppo socialista.

Dopo la giovinezza a Sanremo, dove al liceo classico ebbe come compagno di banco Italo Calvino, inizia a scrivere su alcune riviste fasciste, per venire poi espulso in quanto ritenuto un imboscato.

Negli ultimi anni, dopo una lunghissima carriera al timone del giornale, si è dedicato soprattutto alla scrittura, anche con un autobiografia uscita per i suoi 90 anni nel 2014 allegata al quotidiano. 

Tanti i messaggi di cordoglio giunti dal mondo politico e della società civile.

"L’eredità che ci lascia è quella di un pensiero sempre aperto a cogliere le novità e di un’azione tesa a riformare il Paese, unite dalla passione per confezionare ogni giorno un quotidiano di qualità", ha scritto in un suo editoriale Maurizio Molinari, attuale direttore de La Repubblica.

Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, "la chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. Esprimo ai suoi cari, ai direttori Maurizio Molinari e Lirio Abbate e a tutti i giornalisti de La Repubblica e de L’Espresso, le più sentite condoglianze a nome di tutto il Governo. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia", ha concluso il Premier.

"Scompare uno dei più grandi protagonisti del giornalismo italiano. Ci mancheranno la sua penna e la sua testa". Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"Ci lascia Eugenio Scalfari. Con la sua voce ha accompagnato la storia del nostro Paese, storia di diritti, di domanda di giustizia, di libertà, di ricerca di una solidarietà autentica tra donne e uomini liberi". Lo afferma la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un tweet.

"Una preghiera e un pensiero per Eugenio Scalfari, grande protagonista del giornalismo italiano degli ultimi decenni". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

"Eugenio Scalfari sarà per sempre ricordato come uno dei maggiori protagonisti della storia del giornalismo italiano. Nonostante le nostre diverse visioni, politiche e non, ho sempre avuto grande stima e rispetto del suo lavoro. Possa riposare in pace". Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Per Silvio Berlusconi, Scalfari "è stato una figura di riferimento per i miei avversari in politica. Oggi, però, non posso non riconoscergli di essere stato un grande direttore e giornalista, che ho sempre apprezzato per la dedizione e la passione per il suo lavoro".

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dice che la città lo "ricorderà come merita. E' stato uno dei giganti del giornalismo italiano".